Stiamo vivendo l’alba di una nuova era per la mobilità elettrica: quella delle batterie allo stato solido. Forse non ne siamo del tutto consapevoli, visto che nessun prodotto con questa tecnologia è ancora arrivato ufficialmente sul mercato, ma sono moltissime le aziende attive nello sviluppo delle celle con elettrolita solido e presto, forse già nei prossimi anni, la produzione su larga scala potrebbe prendere il via.

Insomma, le batterie allo stato solido sono state "inventate", ora bisogna semplicemente trovare il modo per farle nel modo più efficiente possibile. Anzi, farne tante. Secondo la società di ricerca IDTechEX, che ha pubblicato uno studio dal titolo “Solid-State and Polymer Batteries 2021-2031: Technology, Forecasts, Players”, questo mercato è sul punto di esplodere e tra 10 anni, nel 2031, arriverà a valere 8 miliardi di dollari.

Un settore in evoluzione

La ricerca sulle batterie allo stato solido ha subito un’accelerazione intorno alla metà del decennio scorso. Nel 2015 Volkswagen (che già lavorava alla piattaforma MEB) acquistò il 5% di QuantumScape, Dyson divenne proprietaria di Sakti3, Bosch di SEEO e BP di Johnson Battery Technologies.

Il mercato entrò in fermento, con acquisizioni appunto, ma anche repentini cambi di strategia che videro in poco tempo tanti player entrare e uscire da un settore che si stava definitivamente affermando. Nel 2017 Dyson lasciò Sakti3, ma Ford, Samsung, Hyundai e BMW investirono in Solid Power. Il terzetto Renault, Mistubishi, Nissan finanziò Ionic Materials mentre altri costruttori come Honda, e di batterie, come Panasonic e CATL, avviarono progetti di ricerca.

BMW, Ford, Volta, batterie stato solido

I vantaggi dell’elettrolita solido

Questo interesse intorno alle batterie allo stato solido non si è più sopito. Anzi, negli ultimi anni ha visto sempre più soggetti coinvolti, incluse numerose startup e Università. L’obiettivo è sempre lo stesso: definire celle con elettrolita solido (appunto) che permettano di avere prestazioni migliori e che siano anche di più facile gestione rispetto a quelle tradizionali agli ioni di litio con elettrolita liquido.

  • Maggiore densità energetica
  • Maggiore velocità di ricarica
  • Maggiore durata
  • Minore rischio di incendio

Nuovi equilibri

Le batterie allo stato solido porteranno con sé una profonda trasformazione del settore. Non solo perché potranno portare nuovi soggetti ad affermarsi a livello globale (chi prima trova il modo di produrre queste batterie prima cresce) ma anche perché questa nuova tecnologia ridefinirà metodi produttivi, catene di approvvigionamento delle materie prime, equilibri commerciali.

Così l’Asia, che fino ad oggi è stata la principale produttrice di batterie agli ioni di litio, potrebbe veder depotenziare il proprio dominio con l’arrivo di aziende (europee o americane) in grado di sfruttare meglio e prima le opportunità che lo stato solido offrirà a livello industriale e commerciale.

Il ruolo dell’auto elettrica

È chiaro che, una volta trovato il modo di produrre su larga scala celle con elettrolita solido, queste saranno usate per le applicazioni più diverse: elettronica di consumo, sistemi di stoccaggio di energia e, naturalmente, mezzi di trasporto.

Estrema Fulminea

Considerando i benefici delle batterie “solid-state” e il peso crescente dell’auto elettrica sulle economie mondiali, gli analisti sono sicuri che saranno proprio le quattro ruote a zero emissioni il principale campo di impiego. Tutto ruoterà intorno alle auto a batteria, che nel 2031 si stima assorbiranno il 66% dell’intera produzione.

Manca qualche anno

Secondo lo studio di IDTechEX, le batterie allo stato solido saranno utilizzate sulle auto a partire dal 2025 (e questa è una opinione condivisa). Forse in Cina si partirà con un breve anticipo (si parla di 2023 o forse addirittura di 2022), ma sarà nella seconda metà del decennio che questa tecnologia prenderà definitivamente piede.

Ed è così che nel 2031 l’intero settore arriverà a valere 8 miliardi di dollari. Più difficile dire chi potrà avere un ruolo da protagonista e chi si limiterà ad essere un comprimario. Ci sono almeno una decina di elettroliti solidi diversi allo studio, architetture particolari, metodi di produzione ancora in via di definizione. Ma una cosa è certa: il mercato sta andando in una direzione precisa e presto scopriremo chi traccerà la nuova via.