A circa due anni dalla presentazione del progetto, il nuovo impianto per la produzione di idrogeno verde situato nello Shell’s Energy and Chemicals Park di Wesseling (città tedesca della Renania) è entrato ufficialmente in funzione. 

Il progetto che la big oil ha appena messo in funzione è di assoluta rilevanza non solo perché è il primo a sorgere all'interno di una raffineria ma perché è il più grande d'Europa. La capacità iniziale dell'elettrolizzatore è di 10 MW, ma in futuro arriverà addirittura a 100.

Investimenti pubblici e privati

L'impianto ha richiesto finora un investimento di 16 milioni di euro, di cui 10 forniti dai fondi della Commissione europea nel quadro del Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, la partnership tra pubblico e privato nata per foraggiare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nell’ambito della produzione dell’idrogeno verde in Europa.

Gli altri 6 milioni di euro, invece, sono stati ricavati dal consorzio europeo Refhyne, che si occupa tra le altre cose dell’integrazione della produzione dell’idrogeno con i processi già in atto nella raffineria. Al suo interno ci sono, oltre a Shell, Itm Power, Sintef, Sphera e Element Energy.

Itm Power si è occupata anche della produzione dell’elettrolizzatore, ma per l'intero impianto sono state utilizzate anche parti provenienti da Italia, Svezia, Spagna e Germania. Refhyne invece sta già lavorando sull'ampliamento della capacità dell’impianto renano fino ai succitati 100 megawatt (sarà chiamato Refhyne II). Questo progetto è già quasi ultimato, e il consorzio è stato invitato a preparare l’accordo di sovvenzione.

Shell benzina

I volumi in gioco

Huibert Vigeveno, Downstream Director di Shell, ha dichiarato: "Il progetto propone un modello produttivo che predilige l’energia a basse emissioni di carbonio e che può essere replicato in tutto il mondo. Shell vuole diventare il fornitore leader di idrogeno verde in Germania sia per uso industriale sia nella mobilità. Ci impegneremo in tutto il processo: dalla generazione dell’energia grazie all’eolico offshore alla produzione dell’idrogeno e alla sua distribuzione. Vogliamo essere un partner preferenziale per i nostri clienti grazie al supporto che daremo loro nella riduzione delle emissioni".

Shell, che vuole ridurre a zero le proprie emissioni entro il 2050 per stare al passo coi tempi, si è posta come primo obiettivo la riduzione del 55% della produzione dei carburanti tradizionali entro il 2030. In questo contesto, utilizzerà solo energia rinnovabile per alimentare l’elettrolizzatore in Renania, che produrrà fino a 1.300 tonnellate di idrogeno verde all’anno. Inizialmente questo verrà utilizzato per produrre carburanti a basso impatto ambientale, Hyundai dimezzerà le auto termiche: si punta su elettrico e idrogeno.