La decisione, a suo modo rivoluzionaria, è stata presa: entro la fine dell’anno, Tesla aprirà la rete Supercharger anche a chi non guida le sue auto elettriche. Una scelta che aiuterà tanti automobilisti ad accedere all’infrastruttura più grande nel mondo e che, al tempo stesso, farà bene alle casse della Casa.

Ma serviranno tante colonnine per alimentare le vetture a batteria che si rivolgeranno ai caricatori di Elon Musk senza creare ingorghi e code, evitando disservizi per tutti. Ecco perché Palo Alto sta preparando una piccola invasione di colonnine. Gli indizi non mancano.

Numeri in crescita

Prima di tutto, Tesla ha pubblicato alcuni annunci di lavoro per ingaggiare esperti che si occupino di progettare siti adatti ai Supercharger. È il segno evidente che la già vigorosa crescita della rete della Casa subirà un’ulteriore accelerazione.

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Erano 2.966 le stazioni di ricarica installate in tutto il mondo alla fine dello scorso trimestre, per un totale di 26.900 colonnine. Ma questi numeri, di per sé già importanti, non sembrano fermare i piani di Palo Alto.

Anche in Italia

Come si può vedere sulla mappa ufficiale del costruttore americano, aggiornata da poco, Tesla ha messo in cantiere diversi nuovi Supercharger. A Los Angeles, per esempio, i punti di ricarica stanno quasi per raddoppiare. Tra i progetti, c’è posto anche per l’Italia? Certo che sì.

Da noi l’obiettivo è aprire 13 nuove stazioni tra Palermo, Napoli, Roma Nord (zona che è stata appena raggiunta anche dalla ricarica in autostrada), Perugia, Bologna, Genova, Alessandria, Torino, Bardonecchia, Bergamo, Como, Mestre e Udine. Quasi tutte le stazioni verranno inaugurate entro il prossimo anno. Così, se la rete era già cresciuta nel Sud e nelle Isole, adesso tutta l’Italia si prepara a diventare un piccolo feudo di Palo Alto.

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Come funzioneranno?

È stato Elon Musk in persona a spiegare come i clienti non Tesla potranno accedere alle colonnine: “Stiamo pensando a una cosa veramente molto semplice. Basterà scaricare l’app Tesla, andare al Supercharger, indicare in quale stallo ci si trova, collegare l’auto, accedere all’applicazione e chiedere di attivare il caricatore, specificando la quantità di elettricità voluta”.

Nei mercati con problemi di compatibilità dei connettori è già prevista la disponibilità di adattatori dedicati nelle stazioni di ricarica. In ogni caso, i prezzi saranno diversi rispetto a quelli degli automobilisti fedeli alla Casa californiana. Una mossa che Goldman Sachs stima valere fino a 25 miliardi di dollari l’anno.