È un Elon Musk generoso di complimenti verso la Cina quello che ha partecipato al World New Energy Vehicle Congress 2021 tenuto a Wenchang, sull’isola di Hainan, proprio all’ombra della Grande Muraglia.

Intervento da remoto, attraverso un video preregistrato, il ceo di Tesla ha parlato per circa 3 minuti, dedicando i primi 60 secondi del proprio intervento alle previsioni personali sul futuro del mercato cinese delle auto a batteria.

“Le Case più competitive”

“La Cina – ha dichiarato il numero 1 di Palo Alto – è il più grande e dinamico mercato al mondo di veicoli elettrici. I cittadini chiedono vetture con funzioni sempre più connesse e intelligenti, quindi vediamo grande potenziale per la crescita del settore”.

Arriva poi il momento di fare un plauso ai competitor orientali: “Il sentimento popolare e il supporto all’elettrificazione sono un punto di svolta mai visto prima, perché le persone sanno che questo è il futuro. Ho grande rispetto per i costruttori cinesi per come stanno guidando queste tecnologie. Il mio giudizio è che siano i più competitivi al mondo, soprattutto per quanto riguarda i software”. Anche se, forse, il ceo non la pensa allo stesso modo su tutti. Basta ricordare il caso Xpeng, accusata di aver plagiato il sistema di Autopilot.

Pace fatta?

Nelle stesse ore, Elon Musk ha scritto un tweet per congratularsi con gli astronauti della missione Shenzou 12, rientrati sulla Terra dopo 3 mesi di lavoro dedicati alla costruzione di una stazione spaziale cinese.

 

Il tutto avviene dopo alcuni mesi di turbolenza nei rapporti tra Tesla e la Cina. Il primo episodio è avvenuto a marzo, quando le auto elettriche della Casa californiana sono state bandite dai siti militari cinesi perché accusate di poter rilevare informazioni top secret attraverso le telecamere di sicurezza.

Poi, durante il Salone di Shanghai ad aprile, una contestatrice ha puntato il dito contro Palo Alto, sostenendo che le sue vetture non fossero sicure e che i freni avessero messo in pericolo la vita della sua famiglia. Entrambi i casi erano stati poi archiviati, con la smentita nei confronti della protestante, da un lato, e le rassicurazioni di Elon Musk, dall’altro.

Il ceo è tornato sulla questione anche oggi: “Tesla lavorerà con le autorità nazionali in tutti i Paesi per garantire la sicurezza dei dati e dei veicoli connessi”, ha dichiarato. Dopo tutte queste le parole al miele, si può dire “pace fatta”?