Mary Barra, ceo di General Motors, si è presentata negli studi della CNBC per rilasciare un'intervista in cui, tra i temi affrontati, particolare attenzione è stata posta sull'auto elettrica

Il giornalista Andrew Sorkin ha provato a mettere in difficoltà la Barra, chiedendole insistentemente cosa pensasse di Tesla e se ne riconoscesse i meriti nell'aver accelerato la diffusione di una mobilità a zero emissioni negli Usa e anche nel resto del mondo. La Barra, astutamente, ha girato la questione a proprio vantaggio. Ed ecco cosa ha detto.

Tutti ignorano Tesla

Nessun credito a Elon Musk e soci è stato concesso dalla numero uno di GM, che anzi, sposando la linea del presidente Joe Biden, ha ribadito che proprio l'azienda che guida sia da considerarsi leader della eMobility a stelle e strisce. 

La posizione nasce dal fatto che l'attuale amministrazione della Casa Bianca ha organizzato diversi tavoli di discussione con i principali costruttori di auto elettriche americani ma non ha mai invitato a quei tavoli alcun rappresentante di Tesla, in quanto azienda non sindacalizzata.

 

Le risposte di Musk

La cosa, che ha fatto infuriare Musk più di una volta, sembra proprio mirata a ignorare quella Casa che - non si può non ammettere - prima di tutti e più di tutti sulla mobilità elettrica ha scommesso. 

Questo perché da un lato a Palo Alto non si vuole cedere alle associazioni sindacali (ma forse qualcosa sta cambiando), dall'altro perché Biden sta mettendo a punto un sistema di incentivi (è stato definito "union-only bonus") che premia tantissimo proprio quelle aziende che invece hanno organizzazioni sindacali all'interno

 

E poco importa se, conti alla mano, i dipendenti Tesla guadagnano in media più di quelli delle altre big americane dell'auto, hanno l'assicurazione sanitaria e godono di benefit esattamente come tutti gli altri lavoratori del settore: il nodo sui sindacati non si può sciogliere in alcun modo. 

 

La situazione di General Motors

Ora, lungi dal voler prendere posizione ma soffermandosi solo sui numeri, ci si chiede come il ceo di una grande azienda automobilistica che non ha ancora venduto auto elettriche possa ignorare i risultati raggiunti dal principale produttore al mondo di veicoli a zero emissioni; una Casa che nel solo 2020 ha toccato quota 500.000 immatricolazioni.

È vero, GM sta investendo molto nella transizione ecologica e sta mettendo a punto ottime tecnologie, sia a livello di piattaforme sia a livello di batterie, ma questo negare a tutti i costi i meriti di Tesla a cosa giova? In fondo, ci sono altri ceo che la pensano all'opposto e che candidamente ammettono di doversi confrontare con Elon Musk e con il suo operato per recuperare terreno perduto.