Il restomod elettrico va sempre più di moda. Negli Stati Uniti c’è una società, la Zero Labs Automotive che ha un approccio molto particolare. Invece di cercare di adattare la disposizione di motore, batterie e organi accessori in base allo spazio disponibile, ha creato un pianale “universale” su cui monta direttamente l’auto in oggetto.

Ecco, oggi la Zero Labs presenta la terza generazione di quella piattaforma EV, pensata principalmente per SUV, pick-up e berline realizzati su pianale a longheroni. Rispetto alla precedente, almeno stando alle informazioni rilasciate dall’azienda stessa, presenta oltre 2.000 migliorie.

Conversioni elettriche dal 2015

Con base a Hawthorne, in California, la Zero Labs è stata fondata nel 2015 e sin dal primo giorno ha sempre portato avanti un’idea precisa di riconversione a zero emissioni di auto con motore endotermico: quella basata sull’adozione di una piattaforma ad hoc.

Così spiega la filosofia dell’azienda il ceo Adam Roe: “Molti dei nostri clienti hanno già un veicolo elettrico come mezzo per tutti i giorni, ma sentono che i nuovi veicoli elettrici mancano un po’ di personalità. Non hanno un legame con la tradizione. È per questo motivo che siamo nati: per colmare il divario tra le auto elettriche moderne e il nostro passato automobilistico, fatto di ricordi, di esperienze e di emozioni”.

Zero Labs: la nuova piattaforma universale

Lo scorso aprile la Zero Lab ha rilasciato un filmato in cui convertiva in elettrico una Ford Bronco di 50 anni fa. Nel video si vedeva come l’intera operazione poteva essere svolta in sole 24 ore di lavoro. Non si sapeva, all’epoca, che l’azienda californiana stava testando per la prima volta la sua piattaforma di terza generazione. Lo stesso fu fatto anche su una Land Rover Defender “terza serie” (quella prodotta per buona parte degli Anni 70).

600 CV, 400 km di autonomia

Oggi che quella piattaforma è regolarmente a listino, l’azienda ne ha rilasciato anche le informazioni. Prima di tutto, l'altezza da terra regolabile grazie alle sospensioni ad azionamento elettronico. Poi lo sterzo con servoassistenza variabile e anche una frenata rigenerativa in grado di arrivare fino alla guida “one-pedal”.

Dal punto di vista meccanico, la piattaforma adotta due motori elettrici da 600 CV complessivi disposti sui due assi in modo da garantire la presenza di quattro ruote motrici e, oltre a questo, una batteria di cui non si sa la capacità, ma che dovrebbe essere sufficientemente grande da garantire autonomie intorno ai 400 km.

Land Rover Defender Zero Lab

L'azienda, ora che ha messo a punto una ricetta che considera vincente, si concentrerà sul realizzare varianti di questa tecnologia per altri tipi di vetture. Roe promette: "Arriverà anche la versione per le sportive. Non subito, ma arriverà".