Che un giorno l’auto elettrica possa superare le antenate con motore a combustione non è una questione di "se", ma di "quando". Nonostante l'inciampo contingente che stiamo registrando in Italia per effetto del goffo stop agli incentivi. Gli anglosassoni chiamano inflection point il momento che indica l’accelerata per preparare il sorpasso. Ma quanto manca in Europa per raggiungere questo punto di svolta?
In realtà, forse ci siamo già arrivati. E non solo in Cina, ma anche nel Vecchio Continente, con gli Stati Uniti che scalpitano per viaggiare il prima possibile sullo stesso binario. Persino gli analisti di BloombergNEF sono sorpresi del ritmo con cui i veicoli a batteria stanno bruciando le tappe.
Freccia accesa
“Ci ha colpiti il fatto che questi due mercati abbiano già raggiunto i loro punti di svolta”, racconta Aleksandra O’Donovan, head of Electrified transport di BNEF, in una conferenza a San Francisco, spiegando che lo spartiacque è rappresentato di solito da una quota del 10% di immatricolazioni tra full electric e ibride plug-in.
Ecco, l’Europa e la Cina hanno già superato la soglia alla fine dell’anno passato, assestandosi rispettivamente al 20% e al 15% di vendite, che corrispondono a 2,3 milioni e 3,3 milioni di consegne. Se si fa un confronto con il 4% a testa del 2019, i numeri sono impressionanti. Senza dimenticare che sono destinati a crescere ancora. E vale sottolineare una questione: tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022 la combinazione di full electric e plug-in ha scavalcato il diesel in Europa. Un momento storico.
L’elettrico piace
Quali sono le ragioni dietro questa pietra miliare? Le indica sempre O’Donovan: “Per quanto sappiamo finora, il punto di svolta si raggiunge quando i consumatori sono entusiasti delle auto elettriche”. In pratica, non è solo una questione di politiche ambientali, ma anche di gusti degli automobilisti. Vuol dire che la mobilità a basse o zero emissioni piace sempre di più e i segnali in questo senso non mancano.
A questo punto, la responsabile EV della società di ricerca scommette sulle prossime regioni in cui l’inflection point farà la sua apparizione: prima di tutto la Corea del Sud, che ha già superato il fatidico 10% nel terzo trimestre 2021, e poi il Nord America, che ha chiuso l’anno poco sotto l’8%, ma è in crescita costante. La marcia a livello globale sembra ormai inarrestabile.
Fonte: Bloomberg