La gigafactory Stellantis di Termoli si farà. Annunciata a inizio luglio da Carlos Tavares in persona durante l’EV Day con cui il ceo del gruppo ha illustrato la strategia verso l’elettrificazione, a inizio 2022 la sua realizzazione era stata messa in dubbio dallo stesso Tavares che, un po’ anche per strategia, aveva chiesto un maggiore coinvolgimento del Governo visti i maggiori costi di produzione italiani e la necessità di adottare una serie di misure per accompagnare i 2.400 lavoratori dello stabilimento molisano nella transizione ecologica.
Tutto risolto, pare, almeno stando a quanto riporta oggi Repubblica, secondo cui l'accordo di massima sarebbe stato ormai trovato e sarà sul tavolo dell'incontro sull'automotive che si terrà domani a Palazzo Chigi.
Una situazione in evoluzione
Stellantis dovrebbe stanziare oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti per trasformare la fabbrica di motori in una fabbrica di batterie. Il Governo supporterebbe l’operazione con 370 milioni di euro circa.
Sono stati giorni frenetici, quelli di questo inizio 2022. Il 19 gennaio, infatti, Carlos Tavares si era recato in visita allo stabilimento di Termoli affermando che la trattativa era ancora aperta e che sull’operazione rimanevano questioni irrisolte. Da quel momento sindacati e associazioni di categoria sono andate in pressing sull'esecutivo allo scopo di tutelare il distretto e i livelli occupazionali. Ora, stando ad alcune voci dal Mise rilanciate dal quotidiano, tutti i nodi sarebbero stati sciolti.
Presto il via ufficiale
Domani il ministro Giancarlo Giorgetti, che si dice al lavoro anche su una nuova tranche di incentivi per le auto, terrà un vertice anche con i colleghi dell'Economia, delle Infrastrutture e della Transizione Energetica per definire i dettagli. A quel punto, già entro la prossima settimana, potrebbe arrivare l’annuncio ufficiale dell’avvio del progetto per la gigafactory, che al più tardi potrebbe essere annunciata il primo marzo, in occasione dell’assemblea Stellantis.
Termoli ospiterà la terza fabbrica di batterie europea del gruppo automobilistico, che attraverso la società ACC di cui è azionista al 33% (gli altri due terzi sono in mano a Total e Mercedes) sta costruendo un impianto in Francia, a Douvrin, e in Germania, a Kaiserslautern. Ma i piani espansionistici puntano ad altre fabbriche anche al di fuori dei confini europei, senza dimenticare il rinnovato impegno con Factorial per la messa a punto di accumulatori allo stato solido.