“Dobbiamo costruire visione e risposte forti e chiare per uscire dalla pandemia. Modena è un territorio che vuole essere competitivo, attrattivo e sfidante, che si candida a realizzare nuovi investimenti utilizzando le risorse europee, nazionali e regionali”.
Parla Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, durante il workshop su “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, evento con cui la città ha mostrato la sua visione per trasformarsi in una Hydrogen Valley. Con la mobilità al centro dei progetti.
Modena a tutto idrogeno
Potrebbe infatti sorgere nella zona nord della città, in un’area vicina al casello autostradale e da individuare ancora con precisione, una stazione di rifornimento per veicoli fuel cell, che utilizzerà carburante prodotto da Hera in collaborazione con Snam. Ma questo, come accennato, è solo uno dei vari pezzi che si incastrano in un puzzle più grande.
L’evento è stata soprattutto occasione per raccontare i piani sulla “Hydrogen Valley Modena”. Li hanno mostrati Benedetta Brighenti e Piergabriele Andreoli, rispettivamente presidente e direttore dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo sostenibile (Aess), incaricata di coordinare i programmi: “Il cuore del lavoro è la produzione di idrogeno verde, che arriva da un sistema di elettrolisi”, spiega Andreoli.
“Abbiamo analizzato la possibilità di produrre energia elettrica attraverso l’impianto Waste-to-Energy del temovalorizzatore di Modena – dà poi i dettagli –. E questa è una prima fonte di produzione, ma vediamo altre possibilità, che aumentano il prodotto anche in senso quantitativo”.

Il direttore di Aess continua poi con le altre possibilità: “Iniziamo a ragionare sulla produzione da fotovoltaico presso il sito dell’ex discarica, che sarà anche maggiore dal punto di vista quantitativo, per arrivare all’espansione all’interno di un Energy Park”.
Come usare l’H2?
Una volta creato, l’idrogeno andrà poi utilizzato in modo da massimizzare il suo contributo per la decarbonizzazione. Qui entra in gioco la mobilità, con una stazione di rifornimento che servirà “al traffico merci, al trasporto locale e i veicoli leggeri”. Tutto questo “si completa con il centro di eccellenza Innovation Hub, per la ricerca e lo studio sul campo”. Prima di concludere, Andreoli mostra i costi delle varie proposte:
- Stazione rifornimento 1,8 mln – 2,1 mln €;
- Acquisto di 12 bus fuel cell: 7,5 mln €;
- Elettrolisi da impianto Waste-to-Energy: 8,7 mln €;
- Elettrolisi da fotovoltaico su discarica: 25 mln €;
- Energy Park: 22 mln €.
“Interlocutore importante”
Alla fine del workshop, parla Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico e Green Economy, Lavoro e Formazione, che sottolinea come l’iniziativa sia “coerente con la decisione adottata lunedì scorso dalla Giunta regionale di trasmettere al ministero della Transizione Ecologica la manifestazione di interesse per la selezione di proposte progettuali al fine di realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse”.
Secondo lui, “oggi si evince che è già stato elaborato un progetto di qualità, che fa di Modena un interlocutore importante rispetto alle risorse e ai bandi che come Regione pubblicheremo, una volta definiti dal Mite iter e criteri”.