Brutto colpo per Lucid Motors, che a causa di quelli che la stessa Casa definisce “problemi straordinari a livello di approvvigionamenti e logistica” si è vista costretta a rivedere al ribasso la produzione del 2022. Il mercato non ha gradito e le azioni hanno perso il 14% da inizio anno.

Non è comunque un destino isolato, quello di Lucid. Lo dimostra anche Rivian, anch’essa alle prese con difficoltà nel reperire risorse e componenti e altrettanto costretta a rallentare sulla tabella di marcia fissata nel momento in cui si è quotata in Borsa.

Da 577 a 125 auto nel 2021

Torniamo però alla Casa californiana, con la produzione della Lucid Air avviata a fine 2021. Inizialmente i piani erano quelli di poter consegnare 577 vetture ma al 31/12 le berline elettriche finite nei garage dei proprietari sono state appena 125.

Per il 2022 la startup con sede a Newark ha previsto una produzione compresa tra le 12.000 e le 14.000 unità, ben sotto le 20.000 annunciate in passato. Se a questo aggiungete una perdita netta di 1,05 miliardi di dollari registrata nel quarto trimestre del 2021 (una cifra più che tripla rispetto a quanto fatto l’anno prima), la situazione non sembra tanto rosea. Ma l’azienda resta solida.

Lucid Air

La crescita non è in discussione

Lucid Motors, il cui obiettivo ora è quello di uscire al più presto da questo momento di impasse, può contare sul sostegno finanziario del Fondo Pubblico di Investimento dell’Arabia Saudita, che detiene il 63% delle azioni e che ha annunciato proprio ieri il via libera alla costruzione di una fabbrica nel Paese mediorientale, i cui lavori inizieranno a metà 2022 e che potrà produrre, una volta a regime, circa 150.000 vetture l’anno.

Il nuovo stabilimento, che sorgerà a Kaek, sul Mar Rosso, si andrebbe a sommare a quello attuale, presente in Arizona. È stato progettato per arrivare a 365.000 vetture all’anno e si estenderà su una superficie di 181 chilometri quadrati. Dovrebbe aumentare il valore di Lucid fino a 3,4 miliardi di dollari nei prossimi 15 anni.

 

Dal petrolio all'elettrico

“Lucid aspira a essere un catalizzatore per il cambiamento ovunque vada - ha detto Peter Rawlinson, ceo e cto del brand - Quindi ha perfettamente senso portare veicoli elettrici in una delle più grandi nazioni produttrici di petrolio del mondo. Stabilire un'impronta manifatturiera globale ci consente di far crescere il nostro marchio, ampliare la nostra attività e affrontare la domanda del mercato mondiale".

Rawlinson ha anche spiegato che il coinvolgimento di vari fondi di investimento sauditi in Lucid permette all'azienda di avere una visione privilegiata sui gusti e le necessità dei clienti mediorientali, che si stanno muovendo sempre più in direzione dell'elettrico. Per questo motivo la Casa sta mettendo in piedi iniziative per formare tecnici sauditi in centri specializzati in California e Arizona.