Airbus si sta sempre più lanciando sullo sviluppo di aerei ecologici. Per farlo ha realizzato due centri di sviluppo dedicati alla ricerca di soluzioni a zero emissioni. A Brema, in Germania, e a Nantes, in Francia. L’obiettivo di questi due poli sarà quello di mettere a punto una tecnologia in grado di portare alla produzione a prezzi competitivi di serbatoi criogenici.
Si tratta di speciali serbatoi che saranno necessari per lo stoccaggio di idrogeno liquido a bassissime temperature, che rappresenterà il combustibile dei prossimi propulsori ZEROe. L’idrogeno, per essere trasportato in sicurezza, dovrà essere mantenuto a una temperatura di -250 gradi centigradi.
Si vola nel 2025
Lo scorso settembre Airbus ha presentato tre concept di velivoli alimentati a idrogeno che si differenziavano per dimensioni e raggio d’azione. Stando alle dichiarazioni della società, il primo aereo spinto con questo tipo di motori potrebbe entrare in servizio entro il 2035, ma perché possa prendere il volo deve essere dotato di serbatoi particolari.
Nei due nuovi centri di ricerca e sviluppo, che avvieranno l’attività a pieno regime entro il 2023, Airbus metterà a punto non solo i serbatoi in senso stretto, ma anche tutte le parti accessorie. Inoltre, svilupperà dei prodotti che potranno essere prodotti facilmente. Si pensa che i primi test in volo saranno effettuati nel 2025. Abbandonato, invece, il progetto dell'aereo elettrico che Airbus stava sviluppando con Rolls-Royce.

Serbatoi in carbonio?
La scelta di realizzare un centro di ricerca a Brema non è casuale. Nella città tedesca è già operativa ArianeGroup, società che lavora in campo militare e aerospaziale e che ha maturato già elevate competenze sullo stoccaggio dell’idrogeno (che si sta diffondendo anche nel settore del trasporto ferroviario). Inoltre, sempre a Brema è presente anche il centro per i materiali e le tecnologie ecoefficienti Ecomat, che contribuirà allo sviluppo dei serbatoi, che potranno essere realizzati in speciali leghe metalliche o anche in materiale composito.
A Nantes, invece, c’è un polo con forti conoscenze aeronautiche in tema di strutture metalliche. Si conoscono a fondo le proprietà delle ali e come influiscono sulle capacità di volo i serbatoi posti all’interno delle stesse. In questo senso, Airbus collaborerà con il Nantes Technocentre e con l’istituto Jules Verne.