In Cina il battery swap sta prendendo davvero piede. Pechino ha deciso di sostenere le aziende che operano nel campo delle tecnologie della sostituzione delle batterie per auto elettriche. In particolare, le realtà che il governo sta seguendo da vicino sono le Case auto Nio e Geely, la società Aulton, che proprio di battery swap si occupa, e la big oil statale Sinopec.
L’idea è di arrivare ad avere 24.000 stazioni per il cambio di batterie sul territorio cinese entro il 2025. Ad oggi, per quanto questa tecnologia sia più diffusa che altrove, siamo a 1.400.
I vantaggi del Battery Swap
Se in Cina le Case hanno investito molto per mettere a punto questa tecnologia, in Europa il battery swap stenta a prendere piede. Tesla stessa, in passato, lo ha definito improponibile su grandi volumi e ha deciso di abbandonare lo sviluppo di un sistema analogo a quello di NIO e Geely concentrandosi su batterie con autonomie maggiori e infrastruttura Supercharger.
Andy Palmer, ex ceo di Aston Martin e ora a capo di Switch Mobility, è certo: "Non riuscirete mai a convincere le Case automobilistiche ad accettare di sostituire le batterie".
Non mancano, da noi, progetti che stanno studiando le opportunità offerte dal battery swap, che offre principalmente due tipi di vantaggi.
- La sostituzione della batteria scarica con una carica nel giro di pochi minuti
- L’allungamento della vita utile di un’auto, che non arriverà mai ad avere una batteria poco performante, potendo contare su frequenti sostituzioni della stessa nel tempo.
Tra i costruttori europei che guardano con interesse al battery swap c’è Renault, che provò a mettere a punto una tecnologia simile già parecchi anni fa. Altri casi di veicoli elettrici con batteria sostituibile sono rappresentati dalla Xev YoYo e dalla Estrima Birò.
Le Case occidentali si adatteranno?
Se in Occidente il cambio volante delle batterie resta al momento una cosa di nicchia, è vero anche che le cose potrebbero cambiare. Se la Cina svilupperà una rete efficiente per il battery swap, proporrà questa tecnologia anche in Europa, almeno nei mercati dove venderà le sue auto. Questo per offrire un servizio aggiuntivo ai clienti ed esportare un modello di business su cui hanno investito molto.
Inoltre, altre realtà cinesi di spicco, come CATL, hanno iniziato a progettare batterie adatte al battery swap. Un portavoce dell'azienda ha detto a Reuters che "si lavora per accumulare esperienza con partner cinesi e stranieri e presto dirameremo informazioni più concrete al riguardo".
A questo punto, però, potrebbe essere interesse anche delle Case europee proporre un servizio equivalente, per non lasciare alla concorrenza un vantaggio competitivo. Quindi, proprio la mossa della Cina potrebbe far cambiare idea ai costruttori occidentali, da Volkswagen a General Motors o Ford, tanto per fare nomi, che sulle prossime generazioni di elettriche potrebbero adottare anche il battery swap.