Birò continua a crescere. Il quadriciclo leggero prodotto dall’italiana Estrima, azienda con sede a Pordenone, si sta facendo conoscere sulle strade di tutta Europa ed è arrivato a circa 4.000 esemplari venduti.
Nata con l’obiettivo di decongestionare le grandi città e allo stesso tempo ridurre le emissioni inquinanti in ambito urbano, Birò ha sempre puntato all’essenziale, al fine di rendere gli spostamenti meno stressanti possibili. E oggi il progetto potrebbe andare incontro a nuove forme di condivisione e a un possibile servizio di battery swap.
Ingombri e consumi al minimo
Uno dei concetti chiave alla base della Birò si spiega con i numeri. Riduce il tempo per trovare un parcheggio del 30%. Significa che ogni tre ore perse da un automobilista a cercare un posto, chi guida Birò ne impiega solo due. Questo perché Birò, che ha un solo posto a bordo, ha ingombri paragonabili a quelli di uno scooterone.
- Lunghezza: 1,03 metri
- Lunghezza: 1,75-1,83 metri
- Altezza: 1,56 metri
- Peso: 350>290 kg
È più corto di una smart fortwo o di una Citroën Ami ed è anche più stretto di una Renault Twizy. Questo è uno dei motivi che possono rendere Birò appetibile nelle principali città europee, con Amsterdam che guida la classifica con quasi 1.000 mezzi in circolazione.
Birò non punta solo a non inquinare, potendo contare su un powertrain elettrico. Ma punta a consumare meno possibile. Anche all’interno dei virtuosi mezzi a zero emissioni, insomma, vuole spiccare in termini di efficienza. Un esempio? Consuma circa 6 volte meno di una Tesla, con tutte le proporzioni del caso.

Community sharing
Dati tecnici a parte, Estrima ha messo a punto un’app con la quale sta lanciando anche un servizio di family sharing. In sostanza, sarà possibile gestire la condivisione di una Birò tra un numero ristretto di amici o parenti, in modo completamente gratuito, al fine di rendere ancor più efficiente l’uso del quadriciclo.
Questa operazione permetterà in futuro di ampliare il servizio anche a gruppi di persone più ampi lanciando iniziative di community sharing messe in campo da condomini (come è accaduto ad esempio per la Citroën Ami), associazioni, palestre o aziende.
Si pensa al battery swap
Una delle caratteristiche principali della Estrima Mirò riguarda il fatto che è dotata di batteria estraibile. Posizionata al posteriore, si sfila dall’apposito alloggiamento e la si porta con sé (pesa 27 kg, ma è dotata di ruote e manico per essere spostata stile trolley).
Questa soluzione, che permette di caricare la batteria e non l’auto, facilitando non poco le cose a chi non è dotato di garage o cortile condominiale, apre la possibilità, in via di analisi, di sfruttare una rete di stazioni in cui sia consentito il cambio al volo della batteria. Un po’ come fa la cinese Nio, per intenderci, o come potrebbe fare in Italia un'altra supercompatta elettrica, la XEV Yoyo.

L’iniziativa, legata al fatto che Birò deve raggiungere prima una certa massa critica, potrà essere messa in campo sfruttando partner come gestori di distributori di benzina (che sappiamo sempre più attenti alle opportunità legate alla transizione energetica) o con officine.
La spinta degli incentivi
Birò è offerto in due tagli di batteria. Si può scegliere tra la versione STD da 55 km di autonomia e quella BOLT da 100 km. Entrambe hanno un assorbimento di circa 1,2 kW e si ricaricano completamente in 4 o 6 ore. Il mezzo, grazie agli incentivi attualmente in vigore, ha un prezzo di partenza di 6.300 euro + Iva, che tradotto fa 7.990 euro Iva inclusa.
Mirò STD | Mirò BOLT | |
Categoria | L6e | L7e |
Batteria | 23 kg | 45 kg |
Autonomia | 100 km | 100 km |
Potenza max | 3,5 kW | 4,5 kW |
Velocità max | 45 km/h | 60 km/h |
Proprio gli incentivi hanno permesso a Estrima di continuare a crescere anche in questo periodo di pandemia. Molte trattative in corso e numerosi clienti inizialmente indecisi, all’arrivo degli incentivi, si sono infatti decisi ad acquistare un esemplare.