Mentre il Covid rallenta ancora le vendite di auto in Cina, c’è una fetta del mercato della Repubblica Popolare (e non solo) che continua a resistere meglio delle altre. È quella dei cosiddetti New energy vehicles (NEV), l’insieme di vetture full electric, ibride plug-in e a idrogeno.

In un aprile andato piuttosto male per le immatricolazioni generali, diminuite addirittura del 48%, questi irriducibili veicoli a zero o basse emissioni hanno infatti registrato un aumento pari al 50,1% rispetto allo stesso periodo del 2021, con 280.000 consegne.

Più BEV che PHEV

Le restrizioni contro la pandemia continuano certo a farsi sentire, tanto che, nel confronto con il mese precedente, i dati sui NEV mostrano un calo in termini assoluti del 38,5%. Parliamo però di un momento particolare, mentre il fatto più importante è che i veicoli sostenibili crescano di anno in anno, vero termometro delle preferenze degli automobilisti.

tesla model y produção China
Produzione Tesla in Cina

Lo dicono anche i numeri, che riportano una netta prevalenza delle auto elettriche pure (241.000 vendite, pari al 76,4%) sulle ibride plug-in (66.000 vendite, pari al 23,6%). Guardando invece tutto il 2022, il primo quadrimestre ha portato 1,35 milioni di NEV in strada, con un incremento del 128,4% rispetto al 2021.

Tesla resta ferma

A vincere la sfida di aprile tra le Case costruttrici è stata BYD, con 105.475 immatricolazioni, divise in 57.403 BEV e 48.702 PHEV. Ha sofferto parecchio Tesla a causa delle chiusure a Giga Shanghai: la produzione a -98% e le esportazioni a zero portano le consegne a sole 1.512 auto elettriche.

Tra le start-up sono andate bene GAC Aion e Leapmotor, davanti a marchi più conosciuti a livello internazionale, come XPeng e Nio. In generale, sembra proprio che i costruttori cinesi si siano imposti sui competitor esteri. E forse non è un caso, visto che sono quelli più orientati all’elettrificazione.