Tesla non vuole più aspettare. La domanda di auto elettriche è in continuo aumento e, ora più mai, c’è bisogno di batterie per alimentarle. La Casa chiede quindi al suo partner Panasonic di accelerare lo sviluppo delle attesissime celle 4680, con cui Elon Musk e soci vogliono compiere un nuovo step evolutivo per i mezzi a emissioni zero.

“Non possiamo dire di più di quanto già rilasciato – dichiara Ora Hirokazu Umeda, cfo dell’azienda giapponese –, ma stiamo ricevendo molte richieste. Assistiamo a una domanda forte e continua da parte di Tesla: non solo per le batterie 2170, ma anche per una progettazione più rapida delle 4680”.

Presto vicini di casa

Presentati nel 2020 con la promessa di aumentare l’autonomia e la velocità di ricarica delle auto elettriche, questi nuovi accumulatori hanno già fatto il loro debutto pilota sulle Model Y made in Texas, a Giga Austin, dove la Casa può contare su alcune stazioni produttive fai-da-te, spiate dai droni.

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Le batterie 4680 di Panasonic

Ma è chiaro che serva l’aiuto di un fornitore esterno per iniziare a ragionare su vasta scala. E il gigante nipponico risponde esattamente a questa funzione. Ecco perché è alla ricerca del terreno giusto in America per costruire un’enorme gigafactory dedicata alle agognate celle 4680. Le location candidate sono l’Oklahoma e il Kansas, entrambe poco a nord del Texas. Da lì, Panasonic potrebbe servire meglio il suo miglior cliente.

Laboratorio Wakayama

Nel frattempo, il colosso orientale ha annunciato un investimento da 80 miliardi di yen (620 milioni di euro) per mettere a punto la produzione pilota, in una fabbrica nella prefettura di Wakayama che avrà una capacità produttiva annuale di 10 GWh, sufficiente per alimentare 150.000 vetture.

Sarà quello il laboratorio di Panasonic per Tesla. L’anno della svolta è il 2024: da quel momento, le linee cominceranno a sfornare le celle su vasta scala, per accontentare persino altri costruttori. Ma per Elon Musk e soci il tempo stringe. Bisogna fare prima.