Toyota ha avviato una collaborazione con le città di Futaba e di Namie e con la Aeon Tohoku per avviare un servizio di consegne a domicilio con veicoli a idrogeno.

L’idea è quella di dare una spinta per il ritorno alla normalità di un’area, quella delle prefettura di Fukushima, che ancora stenta a ripartire dopo il disastroso incidente alla centrale nucleare avvenuto in occasione del terremoto del 2011.

Una ricostruzione sostenibile

In particolare, le due città, che si stanno lentamente ripopolando, hanno deciso di prendere parte all’iniziativa per creare condizioni di vita migliori e sostenibili che possano attirare nuovi residenti e accelerare il processo di ripopolamento dell’area. Il programma fa parte del piano di Ricostruzione e Rivitalizzazione di Futaba e Namie che è stato varato a seguito del terremoto.

Foto - Il veicolo a idrogeno Toyota per Fukushima

Secondo quanto stabilito dall’accordo firmato tra le due società e le municipalità locali, la Aeon Tohoku, a partire dal 10 giugno, erogherà un servizio di consegna a domicilio di generi alimentari e altri beni di prima necessità al fine di aiutare i residenti delle due città, che in molti casi fanno fatica ad acquistare quello di cui hanno bisogno a causa della carenza degli esercizi commerciali.

Toyota studia un nuovo ecosistema

In tutto questo Toyota avrà il ruolo di analizzare le opportunità offerte da una flotta di veicoli fuel cell e di creare un’infrastruttura in grado di assecondare le necessità di questo tipo di iniziative per favorire la diffusione di veicoli a idrogeno per l’erogazione di tutta una serie di servizi alla comunità.

La Casa nipponica lavorerà a stretto contatto con il Fukushima Hydrogen Energy Research Field (FH2R), centro che proprio della produzione di idrogeno si occupa. L’FH2R ha un’unità di classe 10 MW alimentata a energia rinnovabile e può arrivare a produrre fino a 1.200 Nm3 di idrogeno l’ora. Oltre che per alimentare auto e altri mezzi di trasporto, l’idrogeno verde prodotto dall’FH2R sarà utilizzato su applicazioni stazionarie di accumulo in grado di contribuire a gestire meglio la fluttuazione della produzione.