Dare una nuova occasione alle batterie giunte a fine vita sarà sicuramente una delle chiavi del successo della transizione ecologica e dell'auto elettrica. L'industria e la politica in Italia lo hanno capito e si sono messe al lavoro insieme, in nome della cosiddetta "second life" degli accumulatori.
Tutti attorno a un tavolo, oggi, per cominciare a definire quali dovranno essere le prossime mosse del Paese: da Alessandra Todde, viceministra allo Sviluppo economico, al numero uno di RSE Maurizio Delfanti, passando per i deputati M5S Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, per arrivare a Camillo Piazza e Giuseppe Trepiccione, in rappresentanza di Class Onlus e Cobat.
Basta poco
“Oggi al MiSE abbiamo discusso insieme alla viceministra Alessandra Todde della grande opportunità di creare una filiera tutta italiana del riuso delle batterie dismesse dalle auto ma ancora performanti”, spiega Chiazzese. “Basta qualche piccolo intervento, come la sostituzione delle celle eventualmente rovinate, per usarle come accumuli stazionari, di cui ci sarà sempre più bisogno in futuro”.
Sulla stessa linea il collega di partito Luca Sut, che ricorda come “la batteria di un veicolo elettrico può essere rigenerata e riutilizzata, dopo aver sostituito alcune componenti, eventualmente non più funzionanti”. Le risorse non mancano, perché “esistono già alcune importanti associazioni di categoria del settore”. Il pentastellato sottolinea poi che si parla di “un tema centrale nel nostro modello di economia”.
L’Italia c’è
Un’opportunità, quella del riciclo delle batterie, che potrebbe aprire porte molto importanti all'Italia, con un obiettivo straordinariamente ambizioso: diventare prima della classe nel Vecchio Continente.
“È un passaggio importante questo, un’opportunità da non lasciarci scappare e che renderebbe il nostro Paese leader in Europa nel campo della second life delle batterie dei veicoli elettrici”, continua Sut. Da parte sua, Chiazzese aggiunge che “la vera strada è quella di accompagnare i processi, senza lasciare indietro nessuno, facendo squadra per cogliere l'opportunità di diventare leader europei anche in questo specifico settore”.
Anche la viceministra Todde aveva parlato dell’importanza della second life. L’occasione si era presentata sul palco degli Electric Days 2022, durante un’intervista con il giornalista Giovanni Floris. E l’Italia ha già messo il primo mattoncino quando in nove, tra enti e società, hanno firmato lo scorso ottobre un memorandum d’intesa per creare la prima filiera italiana sulla seconda vita delle batterie. L'auspicio è che si insista su questa strada.