Durante l’evento in cui ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre 2022 – peraltro superiori alle attese nonostante il periodo complesso – Tesla si è concessa una panoramica sulla propria attività, dando informazioni interessanti su diversi progetti che sta portando avanti.

Ha parlato di linee di produzione ottimizzate, di investimenti, di gamma e di tecnologie. In primis, però, Elon Musk ha parlato ai suoi azionisti di come la Casa sia impegnata ad aumentare la capacità produttiva di tutti i suoi stabilimenti esistenti.

Verso quota 2 milioni

Per capire gli sforzi di Tesla nell’aumentare i volumi basta confrontare i dati rilasciati soli 3 mesi fa, alla fine del primo trimestre del 2022, con quelli relativi a fine giugno. Si tratta, chiaramente, di proiezioni annue tarate sugli ultimi incrementi della capacità produttiva degli stabilimenti.

La festa di inaugurazione della Gigafactory Austin di Tesla

A Fremont, ad esempio, tenuta invariata la produzione di Model S e Model X, quella di Model 3 e Model Y è salita da 500.000 a 550.000 unità. Su questi due modelli Shanghai ha fatto un balzo incredibile: da 450.000 a 750.000 vetture, diventando la più grande fabbrica al mondo nel campo automobilistico. Non male per un newcomer dell'automotive.

Nel loro "piccolo", la Gigafactory di Berlino e quella di Austin, in Texas, che a inizio anno erano in fase di avviamento, ora sono già entrambe a più di 250.000 Model Y a testa.

  Proiezione a fine Q1 2022 Proiezione a fine Q2 2022
Fremont (Model S e Model X) 100.000 100.000
Fremont (Model 3 e Model Y) 500.000 550.000
Shanghai (Model 3 e Model Y) 450.000 750.000
Berlino (Model Y) Preproduzione 250.000
Austin (Model Y) Preproduzione 250.000
TOTALE 1.050.000 1.900.000

Qualità, oltre che quantità

Elon Musk si è soffermato anche su una serie di migliorie apportate alla produzione:

“Abbiamo fatto molti progressi nei processi produttivi, abbiamo le più grandi presse del mondo e questo ci ha permesso di ridurre del 70% i robot necessari alla saldatura della scocca sia ad Austin sia a Berlino. Allo stesso modo abbiamo potuto ridurre il reparto carrozzeria di due terzi rispetto a uno tradizionale. E ci dà garanzia di realizzare scocche più leggere, più economiche e anche con maggiore resistenza alla torsione e alle vibrazioni.

GigaBerlin

Questo, per ora, parlando di Model Y, unico modello a sfruttare già le Giga Press. Ma Musk ha voluto affrontare anche il discorso Cybertruck: “Porteremo a un livello completamente nuovo la produzione del pick-up e dei nostri prodotti futuri. Non posso ancora dare i dettagli ma resterete stupidi della semplicità con cui riusciremo a fare auto tra qualche tempo”. Inevitabile pensare alle nuove Giga Press da 9.000 tonnellate presentate da Idra.

L’Autopilot cresce esponenzialmente

Elon Musk, durante la conferenza con gli azionisti, ha affrontato anche la questione Autopilot, che sta attraversando un momento particolarmente delicato, sia perché ha perso recentemente il suo numero uno, sia perché ha visto ridurre l’organico di 200 lavoratori.

Musk ha affermato che la versione evoluta del sistema di ausilio alla guida, conosciuta come Full Self Driving, ha superato 35 milioni di miglia percorse, crescendo esponenzialmente e facendo progressi sempre più veloci grazie proprio al maggior numero di dati raccolti. Questo porterà presto (si parla di agosto) alla release FSD Beta v11, che sfrutterà lo stesso software sia per affrontare situazioni cittadine sia per i percorsi autostradali.

Tesla Elon Musk Autopilot

Addio Bitcoin

L’incontro trimestrale ha toccato alche una serie di questioni finanziarie accessorie. Elon Musk, oltre ad aver annunciato con orgoglio di aver aumentato gli utili di oltre 400 milioni di dollari rispetto alle previsioni di Wall Street (16,934 miliardi di dollari invece di 16,521 miliardi), ha parlato anche di Bitcoin.

La Casa aveva acquistato 1,5 miliardi di dollari della famosa criptovaluta ma ora fa una decisa marcia indietro. Ufficialmente perché “Tesla ha sospeso la vendita di veicoli con Bitcoin perché è preoccupata del rapido aumento nell’uso di combustibili fossili per il mining e le transazioni”. Per questo motivo ha venduto il 75% del suo “portafoglio cripto”, registrando una perdita di circa 500 milioni di dollari causata dalla riduzione del valore visto in questi mesi.