Dalle materie prime alle stesse materie prime, passando per riparazione-riutilizzo, second-life e riciclo. È il faro di MAN, produttore di veicoli commerciali con sede a Monaco, che si porta avanti nei progetti di sostenibilità delle batterie difettose o a fine prima vita.
Il costruttore si è dato l’obiettivo di prolungare la durata degli accumulatori attraverso il riuso e l'applicazione in sistemi di storage. Concluse queste fasi, si passa al recupero dei materiali preziosi. Un vero e proprio ciclo chiuso, che sublima una delle tante sfaccettature della mobilità sostenibile.
Riutilizzo e second-life
Il viaggio delle batterie comincia con la formazione del cliente alla guida, chiamato a conoscere i trucchetti della ricarica (e non solo), così da allungare la vita degli accumulatori. Ma quando le accortezze non bastano e le batterie presentano problemi, MAN passa a un’analisi dello stato di salute e, se considera gli accumulatori riutilizzabili per la trazione su strada, li rimonta sui veicoli.
In caso contrario, le batterie vengono destinate ad applicazioni secondarie, come sistemi di storage in impianti eolici o solari. Il costruttore sta collaborando con l’università di Kassel e altri partner per valutare tutte le possibilità della second-life.
Precursori
L’ultima tappa è il riciclo. Attraverso un processo meccanico e idrometallurgico, materiali come nichel, manganese, cobalto e litio vengono recuperati dagli accumulatori a fine vita e usati nella produzione di nuove batterie. “Attualmente – fa sapere il costruttore – il tasso di riciclo è superiore al 70% rispetto al peso dell’accumulatore”.
Ci vorrà però del tempo prima che i progetti di MAN facciano la differenza. Stando alle previsioni del costruttore, i camion elettrici rappresenteranno il 60% e 40% delle vendite nei settori rispettivamente della distribuzione e del trasporto a lungo raggio. Gli autobus saranno invece al 50% nel 2025. Di questo passo, le batterie a fine vita raggiungeranno livelli industriali fra 10-15 anni. Ma chi ben comincia è già a metà dell’opera.
Fonte: MAN