Il 14 marzo si avvicina. Quel giorno, la Commissione europea presenterà il suo piano contro la dipendenza dalle materie prime straniere, tanto care ad auto elettriche e transizione energetica in generale. Il suo nome? Critical Raw Materials Act (Crma). Ma la vera domanda è: cosa prevede di preciso?

In attesa del testo definitivo, alcune anticipazioni arrivano dalla bozza letta da Euractiv, che mostra come Bruxelles stia fissando obiettivi su estrazione, riciclo e raffinazione che aumenterebbero la capacità produttiva dell’Europa al 10-40% entro il 2030.

Made in Ue

Più precisamente, la testata riporta che almeno “il 10% delle materie prime strategiche utilizzate nell’Unione” dovrebbe essere estratto in Ue. A questo numero, si aggiunge un 15% di minerali provenienti dal riciclo. Per quanto riguarda invece la lavorazione, almeno “il 40% delle materie prime consumate” dovrebbe derivare da raffinazioni interne al blocco.

Foto - La gigafactory Volkswagen per batterie a Salzgitter

Batterie Volkswagen

Altro caposaldo del Crma sarà ridurre la dipendenza dai singoli Paesi, sempre entro il 2030. L’Europa non potrà perciò importare oltre il 70% di ogni minerale da un solo Stato extra-Ue. Fra i target ci sono poi il rafforzamento delle partnership internazionali e la diversificazione delle catene di approvvigionamento. I progetti all’estero saranno sostenuti anche finanziariamente attraverso la strategia “Global Gateway”, un’iniziativa da 300 miliardi di euro pensata per contrastare la “Belt and Road” cinese.

Fate presto

Ancora, Bruxelles prova a dire “basta” alla troppa burocrazia che affligge le estrazioni. Gli iter saranno perciò semplificati per quei progetti considerati “strategici” dalla Commissione Ue e dal nascente European Raw Materials Board, ancora da istituire.

Il trattamento speciale consisterà in una riduzione degli iter burocratici, che non potranno superare i 2 anni (contro una media attuale di 10 anni), e in un sostegno pubblico. Così il Vecchio Continente tenta la via dell’indipendenza, visto che oggi importa il 100% di 14 delle 27 materie prime critiche.