Pensieri contrastanti dominano la mente di Xi Jinping quando si parla di batterie per auto elettriche. È stato lo stesso presidente cinese a esternare i suoi sentimenti. E lo ha fatto dopo una presentazione di Zeng Yuqun, numero 1 di CATL, che ha colto l’occasione per ricordare gli enormi risultati della sua azienda.

Ma Xi non l’ha presa benissimo. “Sia felice che preoccupato” sono le parole usate dal presidente per dare un giudizio sulla leadership della società. Il timore di Pechino è che CATL si stia espandendo troppo, “rubando” il mercato ai player nazionali più piccoli.

Chi cresce tanto, chi meno

L’azienda rappresenta infatti il 37% del mercato globale degli accumulatori e pianifica espansioni in Europa, con un impianto in Ungheria, e Stati Uniti. Lì, in America, la società ha anche stretto un’alleanza con Ford per le batterie al litio-ferro-fosfato (Lfp), da produrre in un futuro impianto in Michigan.

La batteria Qilin di CATL

La batteria Qilin di CATL

Contemporaneamente, CATL sta sfruttando il calo dei costi del litio per offrire sconti ad alcune Case auto cinesi e continuare così a crescere in patria. Ma proprio questo metterebbe in pericolo l’economia del Paese. Serve un equilibrio di mercato, per lo sviluppo sia dei player affermati che di quelli più piccoli.

“Le industrie emergenti – ha specificato Xi – devono fare un buon lavoro di pianificazione e capire quanto è grande il mercato e dove sono i rischi, evitando di camminare da sole ed essere sorprese da altri, per poi fallire”.

Contromossa di Pechino?

CATL non ha ancora commentato le dichiarazioni del presidente. Intanto, però, Pechino potrebbe muoversi per tutelare l’industria nazionale. Il colosso delle batterie potrebbe finire sotto il mirino delle autorità locali di regolazione, mentre non si escludono interventi normativi per favorire la crescita di tutte le imprese.