Spingere l’auto elettrica francese ed europea per scacciare i fantasmi della Cina e rispondere all’Inflation Reduction Act (Ira) americano, che favorisce produzione e vendita di vetture a batteria “made in USA” con una serie di bonus all’industria green.

Ci lavora il presidente transalpino Emmanuel Macron, che annuncia un piano di incentivi alle tecnologie verdi d’Oltralpe, con i veicoli a zero emissioni in testa. L’idea è di presentare un disegno di legge che spinga tutti gli investimenti e dimezzi i tempi per costruire nuove gigafactory, portandoli a nove mesi.

Migliaia di lavori

Le misure coprirebbero il 25-40% delle spese sostenute dalle aziende in impianti eolici e fotovoltaici, ma anche pompe di calore e batterie. Ma a una condizione: i prodotti dovranno rispettare diversi standard ambientali, escludendo di fatto le Case fuori dal Vecchio Continente.

“Sosterremo le batterie e i veicoli prodotti in Europa, perché la loro impronta di carbonio è buona, e non useremo il denaro dei contribuenti francesi per promuovere l’industria non europea”, commenta deciso Macron.

Buses and cars drive along Avenue Champs Elysees in Paris France

Traffico a Parigi

Il tutto si sommerà agli attuali incentivi per auto elettriche da 5.000 euro e dovrebbe sostenere investimenti fino a 20 miliardi di euro entro il 2030, creando decine di migliaia di posti di lavoro. E non finisce qui. Il presidente ha infatti incontrato Elon Musk durante un vertice con i capi di varie aziende internazionali, nel tentativo di attirare investimenti in Francia, compresi quelli di Tesla.

Arriva lo stato solido

Al piano si aggiunge poi la mossa della taiwanese ProLogium, produttore di batterie allo stato solido, che annuncia il suo primo impianto lontano dai confini nazionali. A spuntarla è la zona di Dunkerque, che batte la concorrenza di Germania e Paesi Bassi, grazie al buon pressing dell’Eliseo e ai bassi costi dell’energia, garantiti dalle centrali nucleari.

Lo stabilimento costerà 5,2 miliardi di euro e sfornerà fino a 48 GWh di batterie entro la fine del 2026. I lavori cominceranno invece nella seconda metà del 2024. Quando sarà pronta, la gigafactory creerà 3.000 posti di lavoro diretti e 12.000 indiretti. Sempre a Dunkerque sbarcherà la cinese XTC New Energy Materials, che investirà 1,5 miliardi di euro per produrre accumulatori in joint venture con la francese Orano.