Ferrari è all’opera sulla sua prima auto elettrica. Per svilupparla, come ha confermato lo stesso amministratore delegato Benedetto Vigna, sta utilizzando tecniche che di solito si usano per testare i dispositivi elettronici.
Si tratta di un procedimento “Hardware in Loop” (HIP) che simula il comportamento dei prodotti in fase di messa a punto riproducendo diverse situazioni. È un metodo che viene utilizzato normalmente su smartphone e computer, ma che non è applicato, almeno non come procedura diffusa, in campo automotive.
Una tecnica che dà i suoi frutti
Vigna, stando a quanto riportato dalla Reuters, avrebbe parlato di questo approccio durante un recente incontro con i giornalisti. “Alcuni hanno iniziato a usarlo sule automobili – ha detto – e lo abbiamo fatto anche noi. Questo metodo ci permetterà di accelerare la fase di debug di tutto il sistema elettronico”.
Vigna, che ha un passato come dirigente del produttore di chip STMicroelectronics (forse anche questa sua esperienza pregressa lo ha spinto a introdurre una tecnica che viene dall’hi-tech), ha aggiunto:
“Ci è voluto un po’ di tempo per prepararci, ma ora, grazie a questo nuovo metodo di lavoro, abbiamo già risolto alcuni problemi che sui nostri modelli ibridi emergevano di solito in una fase di sviluppo successiva”.

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Nuova fabbrica per nuove auto
Durante l’incontro, il ceo di Ferrari ha anche confermato che la Casa di Maranello sta rispettando i tempi di progettazione della sua prima auto a zero emissioni, attesa per il 2025 (sarà lanciata nel quarto trimestre). Per questo primo modello interamente a batteria e per i successivi, la Casa di Maranello sta anche costruendo un nuovo impianto produttivo, che sorgerà sempre nei pressi dello storico stabilimento di Maranello. Il cosiddetto e-building, attualmente in costruzione, sarà inaugurato a giugno del prossimo anno.
Ferrari, per mantenere una forte brand identity anche con le future auto elettriche, sta lavorando duramente anche nel campo delle tecnologie. Ha infatti affermato che i suoi modelli a zero emissioni monteranno motori e batterie sviluppati internamente e con caratteristiche uniche, così da consentire al marchio di mantenere la propria esclusività.