Otto anni fa, il 28 giugno del 2012, la prima Tesla Model S della storia fu consegnata ad un cliente. Era la prima di un lotto di “Signature Series” dedicata a chi per primo aveva creduto sul progetto (allora quasi visionario) di Elon Musk. Per la cronaca, fu acquistata da un cliente che l’aveva ordinata anni prima e che per l’occasione ricevette la targa personalizzata “TSLA S1” (come potete vedere nel video qui sotto).
Sono passati 8 anni e il mondo dell’auto è completamente cambiato. Allora Tesla era un piccolo costruttore che aveva appena acquistato una fabbrica a Fremont (mentre oggi è nell'olimpo dei costruttori), l’auto elettrica sembrava solo roba da ricchi un po’ naif e tutti i principali costruttori di vetture tradizionali guardavano verso il giovane brand californiano - ammettiamolo - dall’alto verso il basso.
La prima Tesla “vera”
La Model S non era la prima Tesla ad arrivare in commercio. In precedenza, dal 2008, la Casa di Palo Alto si era cimentata con un modello completamente diverso: la Tesla Roadster, scoperta due posti con tetto rigido dalle prestazioni brillanti ma riservata a pochi appassionati. Noi ne abbiamo usata una nei mesi scorsi per parlare di invecchiamento delle batterie: ecco il video.
Con la Model S, Tesla iniziò invece a strutturarsi come azienda, aumentando i volumi produttivi, ragionando in modo meno "artigianale" e ponendo le basi sulle quali avviare l’espansione. Se la Roadster voleva dimostrare che auto elettrica non era sinonimo di golf car, la Model S arrivò con l’intento di essere la migliore vettura della categoria. Per di più, a zero emissioni.
Un ruolo chiave
L’auto non era né la prima elettrica costruita da zero (c’era già la Nissan Leaf, ad esempio). E non era neanche accessibile. Ma aveva un prezzo in linea con altre ammiraglie tradizionali e, a differenza delle altre auto a batteria, un’autonomia che fin da subito non scendeva sotto i 400 km (la media al tempo era meno di 200).
Su certi mercati, come negli Stati Uniti, un po’ per il powertrain, un po’ per la tecnologia - Autopilot in testa – la Tesla Model S iniziò a vendere parecchio. Rispetto alla concorrenza l’auto andava anche molto più forte in accelerazione, e anche questo contribuì al successo Oltreoceano.
Fotogallery: Tesla Model S
La leader del segmento
In pochi anni, negli Usa, la Tesla Model S divenne l’auto più venduta del segmento, con buona pace delle Case americane e tedesche soprattutto, che si giocavano la leadership. Di fronte a certi dati nessuno poteva restare indifferente e così, gli altri costruttori, hanno iniziato ad inseguire.
Prima timidamente, senza dare troppo nell’occhio verrebbe da dire, poi quasi spudoratamente, se si guarda al ruolo che l’elettrificazione sta assumendo a livello globale e quanti modelli a zero emissioni arrivano sul mercato per essere l’anti Tesla, sia essa Model S, Model X, Model 3 o Model Y.
Evoluzione continua
Intanto, grazie ad una serie di caratteristiche all'epoca rivoluzionarie come la possibilità di , la Model S è stata sottoposta a modifiche continue.
Sono migliorate le batterie, e la gestione delle stesse, sono arrivati nuovi motori, nuove centraline, qualche ritocco estetico e versioni speciali come la Plaid avvistata qui sotto al Nurburgring prima del Covid, quando si recò sul famoso circuito tedesco per sfidare la Porsche Taycan sul record sul giro. Da notare che lo stesso Elon Musk ha ammesso di essersi fatto prendere un po' troppo la mano dalla sfida, rendendo la Plaid "fin troppo complicata".
Fotogallery: New Tesla Model S Plaid Images
Di qualche giorno fa la notizia che la Tesla Model S è stata la prima elettrica al mondo a certificare un’autonomia di oltre 400 miglia (pari a 650 km). E gli altri, ancora, inseguono.
Alcuni esperti confermano che la Model S, pur vecchia di 8 anni, sia ancora meglio di tante elettriche recenti. Sarà un’esagerazione? Forse. Anche se lo fosse, a pensarci bene, sarebbe però conseguenza del fatto che esercita ancora un fascino che poche altre possono vantare.