Gli effetti della pandemia sul mercato auto sono sotto gli occhi di tutti. Nei mesi del lockdown le vendite sono andate a picco a livello globale, con le sole elettriche a muoversi in territorio positivo.
Il contraccolpo finanziario avrà conseguenze anche nel medio termine ma per gli analisti avrà un impatto tutto sommato limitato sulle elettriche. Rispetto a quanto ipotizzato prima del Covid-19, Wood Mackenzie ha calcolato un calo del 2%. Si prevede che nei prossimi 20 anni si arriverà a 323 milioni di EV vendute, un incremento di 35 volte rispetto al livello attuale. Con le batterie che saranno protagoniste.
Transizione avanti
Gli Anni ’20, quindi, continueranno ad essere considerati quelli del definitivo passaggio da una mobilità di tipo tradizionale ad una mobilità elettrificata.
Oltretutto i segnali provenienti dai tre principali mercati – Cina, Europa e Usa – sono tornati incoraggianti. Tutti e tre hanno già ripreso a crescere e in due casi su tre le auto elettriche stanno rafforzando la propria presenza. In generale, parlando di EV e PHEV, si pensa che il 2020 si chiuderà con 45 milioni di vetture vendute nel mondo.

Incentivi nel mondo
Si tratta di un risultato ragguardevole, che sarà raggiunto grazie anche all'impegno delle istituzioni in ottica incentivi. In Cina, ad esempio, si è deciso di proseguire con la campagna di incentivi fino alla fine del 2022 per ridurre la dipendenza dal petrolio.
In Europa - e come sappiamo bene anche in Italia - tante sono le iniziative a sostegno delle auto a zero emissioni, con bonus e contributi all’acquisto.

Negli Stati Uniti la situazione è un po’ più complessa. Il mercato delle elettriche è in contrazione da gennaio, principalmente perché l’amministrazione Trump sembra addirittura ostacolare la diffusione di auto a basso impatto.
Il risultato delle elezioni Usa di novembre, se dovessero vincere i democratici, potrebbe però segnare un drastico cambio di rotta.

Fiducia in aumento
Anche nel resto del mondo il mercato dell’elettrico è caratterizzato da luci e ombre. E se il Giappone si sta affermando nelle tecnologie legate alle infrastrutture, in India si assiste a un momentaneo declino delle auto a zero emissioni soprattutto tra i privati.
In generale, però, gli automobilisti guardano all’elettrico con sempre maggior attenzione.
I nodi legati all’autonomia e ai tempi di ricarica sono sempre più percepiti come superabili e la sempre maggiore presenza di colonnine pubbliche e private, con le prime che passeranno da 1 a 5,4 milioni e le seconde da 3,5 a 32,5 milioni in 10 anni contribuendo ad accrescere la fiducia dei consumatori.
- ricarica pubblica al 2030: da 1 a 5,4 milioni
- ricarica privata al 2030: da 3,5 a 32,5 milioni

Prezzi in discesa
Ultimo ma non ultimo: il prezzo delle auto elettriche è destinato a diminuire sempre di più, principalmente perché all’aumentare dei volumi si sfrutteranno migliori economie di scala e perché le batterie continueranno a costare sempre meno e arriveranno a scendere sotto la soglia dei 100 dollari a kWh già nel 2024.
Il che, insieme ai costi di gestione inferiori rispetto alle alternative a combustione, renderà le elettriche sempre più appetibili.