“We can do it”. Nel pronunciare queste parole, riferite a un ulteriore giro di vite sulle emissioni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen assume una posa particolarmente solenne.
Già, l’Europa può e deve essere in prima linea contro i cambiamenti climatici, tema messo emblematicamente al centro del discorso sullo Stato dell’Unione di oggi. E su questo fronte non sono mancati riferimenti all’idrogeno e alla mobilità elettrica, leva decisiva nella lotta alla CO2 (e agli inquinanti locali che appestano le nostre città).
Un nuovo target
Nel ribadire l’obiettivo principe delle politiche ambientali europee, ossia la cosiddetta neutralità climatica entro il 2050, von der Leyen ha annunciato una poderosa accelerazione in questo senso, portando dal 40 al 55% il target di riduzione delle emissioni CO2 complessive entro il 2030.

“Abbiamo già dimostrato di poterlo fare, le nostre emissioni sono già diminuite del 25% rispetto al 1990 a fronte di una crescita dell’economia di oltre il 60%”, sottolinea la presidente, “con la differenza che oltretutto ora possiamo contare su molte nuove tecnologie, più esperienza e maggiori investimenti”.
“Centrare questo traguardo vorrà dire ridurre la dipendenza dalle importazioni energetiche, creare milioni di posti di lavoro e più che dimezzare l’inquinamento atmosferico”, aggiunge Von der Leyen, precisando che dalla prossima estate comincerà una revisione delle normative europee per renderle aderenti al nuovo obiettivo. E chissà che non si vadano a toccare i delicati equilibri del settore automotive.
Auto elettrica e idrogeno
Una cosa è certa: l’impegno dell’Unione per l’elettrico. E al di là degli sforzi per creare una filiera locale della batterie, incluse le materie prime, è stato fornito un obiettivo immediato per le infrastrutture di ricarica.
Parlando del maxi-fondo per gli investimenti NextGenerationEU, Von der Leyen ha detto che dovrà supportare l’installazione di “1 milione di punti di ricarica”. Non solo però, perché riallacciandosi anche al Piano Ue per l’idrogeno, la presidente si è soffermata anche su questo tipo di tecnologia, in ambito industriale ma anche per il trasporto.

“Voglio che NextGenerationEU crei delle nuove European Hydrogen Valleys”, ha concluso, “per modernizzare la nostra industrial alimentare i nostri veicoli e dare un nuovo impulso alle aree rurali”.
Vale ricordare che in questo momento è già in corso il processo di revisione della direttiva europea Dafi, che come avvenuto in passato potrebbe avere un effetto propulsivo sulle colonnine di ricarica anche in Italia, dove peraltro importanti novità sono di recente arrivate con la conversione in legge del decreto Semplificazioni e con le prime installazioni da parte di Autostrade per l'Italia.