Con lo sguardo affacciato anche ai possibili utilizzi “elettrici” del Recovery Fund, tra gli oltre 7.000 emendamenti al Ddl Bilancio - da mercoledì al vaglio della V commissione Camera - ne spunta uno su un tema particolarmente sentito da chi guida a zero emissioni: le colonnine in autostrada.
La proposta di intervento è firmata dal deputato del M5S Giuseppe Chiazzese, particolarmente sensibile al tema della mobilità elettrica e autore anche dell’ordine del giorno sullo stop alla vendita di auto termiche in Italia dal 2035, che gli è costato addirittura una serie di minacce di morte. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Più forza per la Dafi
Per sostenere la diffusione delle auto elettriche fuori dall'ambito urbano, l’emendamento vuole “rafforzare” il recepimento in Italia della direttiva Ue sulle infrastrutture di ricarica (Dafi), chiedendo espressamente ai concessionari autostradali di “dotare le tratte di propria competenza di punti di ricarica di potenza elevata”.
Il tutto, testualmente, “garantendo che le infrastrutture messe a disposizione consentano agli utilizzatori tempi di attesa per l’accesso al servizio non superiori a quelli offerti agli utilizzatori di veicoli a combustione interna”.
Sul punto, lo ricordiamo, nelle scorse settimane il Governo ha dichiarato che entro fine anno dovrebbero essere operativi 107 punti di ricarica sulla grande viabilità. Un’affermazione che ha sorpreso tutti, lasciando ben più di qualche dubbio sull’effettiva realizzabilità della cosa.
Colonnine subito
Ma l’emendamento Chiazzese vorrebbe andare anche oltre. In particolare, chiede ai concessionari autostradali di pubblicare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Manovra le caratteristiche tecniche minime delle soluzioni per la ricarica da installare. E in più, nel caso in cui entro 180 giorni non avessero installato un numero infrastrutture adeguato, consentirebbe "a chiunque ne faccia richiesta di candidarsi all’installazione”.
In questo caso, il concessionario sarebbe tenuto a pubblicare entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta una manifestazione di interesse volta a selezionare un operatore sulla base delle caratteristiche tecniche della soluzione proposta, ma anche delle condizioni commerciali, la qualità e la varietà dei servizi, nonché dei modelli contrattuali idonei ad assicurare la competitività dell’offerta. La proposta quindi "è partita", nei prossimi giorni vedremo se (ed eventualmente come) verrà recepita nella Manovra.