La Casa automobilistica è ancora piccola, ma le sue ambizioni sono già grandi. La startup russa Zetta ha messo in cantiere la sua prima auto elettrica la scorsa estate, e da Mosca arriva ora una spinta "di peso" per arrivare in tempi brevi alla finalizzazione del progetto.
A parlarne è stato lo stesso ministro dell’Industria e del commercio russo, Denis Manturov, in una nota ufficiale, puntando all’avvio della produzione già entro la fine dell’anno.
"Grande attenzione"
“Tutto dipenderà da come verrà completato il progetto”, ha spiegato il ministro, “il modello presentato è ancora sperimentale e dovrà essere completato, ma merita grande attenzione”.
Zetta è una startup con sede a Tolyatti. Sul suo sito si legge che tra i progetti della Casa ci sono una serie di veicoli elettrici, la city car low cost che abbiamo già potuto intravedere e un veicolo commerciale da carico. Denis Shchurovsky, comproprietario di Zetta, non però ha rilasciato nuove dichiarazioni dopo il commento sul progetto arrivato da un membro del Governo.
Una questione di prestigio
L’accelerazione impressa dalla politica russa ricorda in un certo senso quanto avvenuto anche in Turchia, dove Erdogan ha puntato con decisione sul primo costruttore locale Togg (Türkiye’nin Otomobili Girişim Grubu) per entrare direttamente nel mondo della produzione delle auto elettriche.
Secondo l’agenzia di analisi Autostat, l’anno scorso in Russia - Paese ai vertici per la produzione oil & gas - sono state vendute appena 5.960 auto a zero emissioni e l’intero parco elettrico circolante supera di poco le 10mila unità. Il Paese continua a pagare in particolare l’assenza di colonnine di ricarica, ma al di là di questo è evidente che produrre auto elettriche stia diventando anche un'importante questione di immagine, oltre che industriale.