Renault ha raccontato nel dettaglio come si muoverà sul tema dell’elettrificazione da qui al 2030. Ha parlato di tutto: di riorganizzazione industriale, di nuove divisioni aziendali, di partnership con realtà d’eccellenza che porteranno la Casa ad avere entro la fine del decennio il 90% della produzione completamente elettrico.
“In termini di volumi – ha detto Luca De Meo – nel 2030 Renault venderà un milione di auto a zero emissioni. Questo anche grazie all’introduzione di 10 nuovi modelli esclusivamente a batteria”. Ma per raggiungere numeri a sei cifre la parola d’ordine è tagliare i costi per i consumatori. Perché, sempre per citare le parole di De Meo: “Vendere un’auto elettrica che costa 20.000 o 25.000 euro è più facile che venderne una che costa 45.000”.
Quanto costano le batterie
La Casa francese ha anche spiegato che per rendere un modello più accessibile, quando si parla di auto elettriche, si deve lavorare soprattutto sulle batterie. Lo ha affermato spiegando sommariamente quanto incidono le principali voci di costo.
- 10% motore
- 20% piattaforma
- 40% batterie
- 30% altro
La scelta delle NMC
Quindi, per rendere le auto elettriche accessibili, la Casa deve dimezzare i costi delle batterie. Lo farà in 10 anni e lo farà utilizzando esclusivamente celle NMC (Nichel, Manganese, Cobalto). Queste, rispetto alle LFP (Litio, Ferro, Fosfato), offrono secondo Renault principalmente tre vantaggi:
- hanno maggiore densità
- mantengono meglio le prestazioni nel tempo
- sono più facili da riciclare
Inoltre, lo stesso De Meo ha detto che le NMC rappresentano un punto di partenza, ma che la Casa si impegnerà per trovare composizioni chimiche sempre più efficienti e sempre meno dipendenti da cobalto e terre rare.
Due tipi di celle
Renault lavorerà su due tipi di batteria. O meglio, lavorerà su una sola batteria all'interno della quale sarà possibile montare due tipi diversi di celle: ci saranno quelle per le auto alto di gamma e quelle per le compatte. Le prime avranno densità maggiori, le seconde saranno meno costose.
Sulle auto come la Megane E-Tech Electric (attesa per il 2022) ci saranno celle del primo tipo, chiamate Performance Gen1, che su una batteria da 60 kWh offriranno un’autonomia di 450 km, mentre sulle prossime citycar come la Renault 5 e la Renault 4 si useranno celle del secondo tipo, che avranno un costo di circa 85 dollari a kWh pur garantendo autonomie di circa 400 km.
Giù i costi
Ed è proprio qui che sta il segreto del taglio dei costi. Se oggi si lotta per raggiungere una soglia di 100 dollari a kWh, tra due anni Renault riuscirà a tagliare il traguardo degli 85 $/kWh.
L'introduzione delle nuove celle, unita alla nuova piattaforma e alla creazione della ElectriCity nel nord della Francia permetterà di ottimizzare tutto il processo di realizzazione delle auto elettriche e porterà la Renault 5 a costare il 33% in meno dell'attuale Zoe. Immaginatevi quanto potrà far risparmiare sulla Renault 4, che fedele al concetto originale del modello del 1961, sarà assolutamente "no frills". E poi, sempre in questo decennio, Renault introdurrà numerose altre novità, sempre in tema di batterie, che permetteranno di abbattere ulteriormente i costi.
Un percorso a tappe
Se dal prossimo anno arriveranno le nuove batterie, queste, nel 2024, saranno evolute nella versione successiva Performance Gen2, con migliori prestazioni e maggiore densità. Insieme alle Gen2 arriverà anche un nuovo software di gestione wireless e, poco dopo, la Casa produrrà un tipo di batteria ulteriormente migliorato che avrà una velocità di ricarica più elevata e un sistema di raffreddamento più efficiente.
Nel 2030, infine, Renault sarà finalmente pronta per le batterie allo stato solido. Quell’anno si stima che le batterie tradizionali avranno un costo ridotto del 60% rispetto alle attuali celle e prestazioni di gran lunga maggiori.
L’attenzione al riciclo
Per affrontare questo percorso Renault continuerà la partnership con LG Chem, ma si avvarrà anche del contributo di altri due partner: Envision ASC, che fornirà le batterie per le citycar, e Vercor, con la quale la Casa realizzerà una fabbrica apposta per celle ad alte prestazioni che sorgerà in Francia.
In più, per migliorare ulteriormente l’efficienza della catena del valore delle batterie e per accorciare la filiera di approvvigionamento e garantire un uso più efficiente delle risorse, la Casa lavorerà sodo anche sul tema del riciclo. Lo farà con la divisione Refactory, che grazie all’architettura delle nuove celle potrà recuperare fino all’80% delle materie prime provenienti dalle batterie.