Se la Tesla Model S Plaid è la berlina di produzione più veloce della storia lo si deve a due sue componenti fondamentali: i motori e la batteria. L’auto è spinta da tre unità elettriche sincrone a magneti permanenti disposte due al posteriore e una all’avantreno. È principalmente in retrotreno a dare buona parte del contributo in termini di prestazioni.

Elon Musk e soci hanno già divulgato parecchie informazioni riguardo a questi elementi, ma ora il canale YouTube Ingeneerix è andato a fondo con due approfondimenti tecnici dedicati.

Rotori in carbonio

Partiamo dai motori. Si sa che la Model S Plaid monta una unità davanti e due unità dietro. Nello specifico, guardando gli spaccati tecnici, si scopre che la Model S Plaid dispone al posteriore di un unico grande elemento che ospita, oltre ai due motori, due inverter e due trasmissioni monomarcia. I motori trasmettono forza motrice ciascuno a una ruota, consentendo così di avere la massima indipendenza nella gestione della trazione.

I due motori presentano una particolarità. Sono i primi a essere prodotti in serie che hanno rotori in carbonio. Questo per ridurre i pesi mantenendo una sufficiente solidità strutturale. A differenza delle altre unità usate sugli altri modelli di Palo Alto, inoltre, sono dotati di cavi ad alto voltaggio in rame, più efficienti rispetto a quelli in alluminio di Model 3 e Model Y.

Unità elettrica Tesla Model S Plaid

Nuove sospensioni

Gli inverter, almeno esternamente, sono invece identici a quelli della Model 3, che però ne ha uno solo. Non è detto che dentro presentino una diversa architettura. Sempre al posteriore, poi, ci sono tre pompe dell’olio: due per i motori e una per le due trasmissioni.

La nuova architettura del retrotreno ha spinto i progettisti a dotare la Model S Plaid di un diverso schema sospensivo. Ha la doppia funzione di adattarsi meglio ai nuovi ingombri e ha una taratura specifica per le spaventose prestazioni della vettura. Tesla dichiara uno 0-100 in 1”99 e una velocità massima di 322 km/h.

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Una batteria di nuova concezione

La Tesla Model S Plaid, per andare così forte, sfrutta anche una batteria propria. Che oggi è stata aperta per carpirne i segreti. Si tratta di un accumulatore con 7.920 celle cilindriche di tipo 1865 che sono installate in 5 grossi moduli da 1.584 celle ciascuno (72 celle disposte su 22 file) per una capacità complessiva di circa 99 kWh.

I moduli in numeri

  • Lunghezza: 390 mm
  • Larghezza: 1.404 mm
  • Altezza: 76 mm

La batteria è simile a quella delle Model 3 e Model Y (identica, ad esempio, è la centralina di controllo) ed è dunque completamente diversa da quella montata sulla precedente Model S, che invece aveva 16 moduli e un’architettura tale che poteva essere compatibile con operazioni di battery swap (possibilità vagliata in passato da Elon Musk e soci ma mai messa in commercio). Questo perché per quanto più piccola, la batteria presente sui modelli più recenti è più efficiente, meno costosa e dotata di migliori prestazioni.

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