La Tesla Model Y con le batterie strutturali potrebbe arrivare presto sul mercato. Uno strano esemplare del SUV della Casa americana è stato infatti avvistato all’interno della Gigafactory texana di Austin, dove la produzione del modello dovrebbe essere avviata a brevissimo (voci insistono nel dire entro l’anno).

Le linee del nuovo stabilimento statunitense diventerebbero così strategiche non solo per supportare la crescente domanda di Tesla nel mondo, ma anche per introdurre sul mercato l'importante novità tecnica delle batterie con funzione strutturale, che mira a velocizzare i processi produttivi e con vantaggi anche in termini di costi.

Si parte con le 4680?

Tesla vorrebbe adottare questa soluzione, che prevede la realizzazione di due enormi parti della scocca (quella anteriore e quella posteriore) in un unico stampo con la parte centrale di raccordo composta in massima parte dal pacco batteria, anche per portare al debutto gli accumulatori di nuova generazione realizzati con celle 4680.

Quando è stata presentata al pubblico, questa tecnica costruttiva è stata definita da Elon Musk una rivoluzione dei processi produttivi dell’industria automotive. A guardare quante altre Case si stanno muovendo nella stessa direzione, adottando macchine simili per dimensioni e funzionamento alle famose Giga Press, è facile pronosticare che anche altri arriveranno ad adottare processi simili.

 

Batteria tuttofare

Nel concreto, adottare accumulatori strutturali spingerà Tesla a utilizzare il loro involucro come vero e proprio elemento costruttivo. Per questo motivo, ad esempio, si prevede che sedili e altre componenti interne saranno fissate direttamente all’alloggiamento esterno del pacco batteria.

L’unico dubbio riguarda ancora le tempistiche con cui questa soluzione sarà adottata. Ci si chiede infatti se la produzione della Model Y presso la Gigafactory Texas sarà avviata subito con i nuovi metodi o se nella fase iniziale, per accelerare i tempi, non si sfrutteranno metodi più tradizionali. Il funzionamento a pieno regime dello stabilimento, infatti, è previsto solo per la seconda metà del 2022 e nei prossimi mesi si vivrà quindi una fase transitoria.

È anche vero però che proprio in Texas sono state avvistate le prime 4 postazioni per la produzione di celle 4680 e che quindi si potrebbe anche optare per una sorta di progetto pilota, partendo con una produzione in volumi ridotti.