Crescono gli investimenti in batterie per auto elettriche. E girano le voci su possibili nuove Gigafactory. In questi giorni è Bloomberg a riportare due indiscrezioni molto interessanti sui prossimi passi che verranno fatti nel mercato degli accumulatori.

Da un lato c’è Stellantis, che insieme a LG Energy Solutions sta dando vita a una joint-venture per mettere in piedi uno stabilimento in Canada da 40 GWh entro il primo trimestre del 2024. Dall’altro c’è il colosso CATL, anch’esso interessato a un impianto in Nord America.

Qui Stellantis

Per quanto riguarda il costruttore, pare che la fabbrica annunciata a ottobre possa sorgere nella contea di Windsor-Essex, in Ontario. Interrogato sull’argomento, Vic Fedeli, ministro dello Sviluppo economico canadese, si è detto “fiducioso che nella provincia sbarcherà almeno un impianto produttivo di batterie per veicoli elettrici prima delle elezioni di giugno”.

Cina CATL & Honda Sign Massive EV Battery Deal

La location avrebbe senso, considerato che il Gruppo possiede nelle vicinanze il Windsor Assembly Plant, dove produce le Chrysler Pacifica, Chrysler Pacifica Hybrid (ibrida plug-in), Chrysler Grand Caravan e Chrysler Voyager. Qui, in passato, Stellantis ha annunciato investimenti nell’elettrificazione. L’eventuale annuncio ufficiale potrebbe arrivare il 23 marzo. Altro impianto americano sarà realizzato con Samsung: 23 GWh dal 2025, che diventeranno 40 GWh in futuro.

Qui CATL

Passando a CATL, il gigante cinese sta pensando seriamente a una Gigafactory con una capacità totale di 80 GWh all’anno, sufficienti per 1 milione di pacchi batterie da 80 kWh. Candidati principali a ospitare lo stabilimento sono proprio il Canada o, in alternativa, gli Stati Uniti e il Messico.

Anzi, quest’ultimo sembra essere il favorito, visto che i dirigenti dell’azienda sono volati nel Paese di recente, a dimostrazione dell’interesse dell’azienda. Una volta nata, la fabbrica darà lavoro a 10.000 persone e consentirà a CATL di servire più da vicino i suoi clienti più importanti, tra cui Tesla, con accumulatori al litio-ferro-fosfato (LFP) e nichel-manganese-cobalto (NMC).