Dopo anni di alti e bassi, il gruppo Aston Martin Lagonda sembra essere pronto a vivere un futuro più tranquillo e, soprattutto, redditizio. Merito dell’auto elettrica da una parte e del sostegno di Mercedes dall’altra.

La nuova era di Aston Martin è iniziata circa due anni fa grazie all’intervento del miliardario Lawrence Stroll, che è arrivato a sostenere il marchio su vari livelli, inclusa una riorganizzazione della produzione che è stata voluta per cercare di aumentare i margini. Stroll, presidente esecutivo e maggiore azionista del gruppo automobilistico britannico, essendo un accanito fan della Ferrari si è ispirato proprio a Maranello per la gestione del lavoro.

Una nuova fase verso il 2025

Copiare dai migliori ha pagato. Nel 2021 le vendite sono aumentate dell’82%, risanando i conti, e guardando al lungo periodo si sono poste anche le basi per supportare la nuova strategia verso un futuro elettrico che sarà mostrato da qui al 2025.

Aston Martin, che dal 1913 ad oggi è fallita sette volte, sta ancora bruciando un sacco di soldi, e gli analisti considerano la sua situazione “precaria”, ma sembra essersi messa il peggio alle spalle. Merito di un cambio di paradigma che ha spinto il marchio a concentrarsi sulla produzione di meno auto (ma altamente personalizzate e quindi con marginalità più alta) anziché sull’incremento dei volumi di vendita.

Aston Martin DBX

È quello che succederà anche in futuro, con l’arrivo di auto elettriche che saranno fedeli a concetti di esclusività e taylor-made tanto cari al brand.

Lo zampino Mercedes

In tutto questo, un ruolo chiave è giocato da Mercedes. Tobias Moers, ex capo del dipartimento AMG ora direttore generale di Aston Martin, ha spiegato così il cambio di rotta: “Quando sono arrivato, nell’agosto del 2020, l’azienda era concentrata sulla produzione e non sull’innovazione ingegneristica. Per un brand come Aston Martin questo è inconcepibile. Dalle 2.000 auto che producevamo siamo scesi a 600, ma abbiamo ottenuto enormi benefici dal punto di vista economico e della riduzione dei costi”.

Con meno auto, ma con la possibilità di realizzare quasi esemplari unici, i profitti lordi si sono alzati del 40%. In certi casi addirittura del 50%. “Su queste basi – ha continuato Moers – ora possiamo pensare ad alzare nuovamente la produzione. L’obiettivo è arrivare a 10.000 auto all’anno entro il 2025”.

Il nuovo impianto Mercedes-Benz di Bibb, in Alabama, per la produzione di batterie

L’elettrico per conquistare il mercato

È un obiettivo ambizioso, che si spera di raggiungere anche grazie alle future auto elettriche, la prima delle quali è attesa proprio nel 2025. Le auto a zero emissioni del brand Aston Martin beneficeranno di tutte le tecnologie in possesso di Mercedes (pensate a quanto ottenuto di recente dalla EQXX, ad esempio).

Questo permetterà sia di avere accesso a componenti di qualità in tema di motori, batterie ed elettronica sia di risparmiare su ricerca e sviluppo. “Per un’azienda di queste dimensioni – ha detto ancora Moers – era fondamentale trovare un partner più strutturato per affacciarsi con decisione al mondo dell’elettrico. L’accordo con Mercedes per ottenere la loro architettura elettrica è sempre stata una priorità per me. E aver firmato il contratto ci permette ora di guardare al futuro con maggiore ottimismo”.