“È meglio abbondare che scarseggiare” sostiene un famoso proverbio latino. Un’antica perla di saggezza a cui Volvo Trucks sembra dare un abbraccio caloroso, applicandola al trasporto su strada. Se, infatti, il futuro della mobilità privata si muove a grandi passi verso l'elettrico, meno definito appare invece il destino dei camion.

Non è perciò una sola la ricetta del costruttore svedese per la sostenibilità dei mezzi pesanti. Ma le soluzioni non sono neanche due. Arrivano a tre i rimedi dell’azienda scandinava: batterie, fuel cell e motori a combustione alimentati da carburanti sintetici, biocarburanti o idrogeno.

Come un "beauty contest"

La strategia è stata spiegata da Lars Stenqvist, cto del Gruppo, in un’intervista di Bloomberg Green al World Economic Forum di Davos: “Abbiamo tre squadre che lavorano in parallelo su tre tecnologie, come se fossero in competizione fra loro”, è la sua presentazione. “Quando ne parlo con i miei ingegneri, faccio il paragone con un concorso di bellezza”.

Volvo FL Electric

Ma perché Volvo Trucks non vuole eleggere una sola reginetta? Stenqvist è convinto che ognuno dei tre sistemi troverà il proprio posto in base ai settori o alle zone del mondo. Il cto fa quindi un paio di esempi:

“Non c’è alcun motivo per nessuna città al mondo di acquistare veicoli destinati alla raccolta rifiuti diversi da quelli elettrici a batteria”.

Cina terra di idrogeno

I camion della spazzatura saranno quindi elettrici, così come, secondo il Gruppo, gli autobus e i furgoni del servizio postale. Passando invece alle regioni, Stenqvist vede un futuro luminoso per l’idrogeno in Cina: “È chiaro che tutti lì ci stanno investendo”.

Volvo FL Electric

Nonostante lo sviluppo dell’H2 sia stato finora rallentato dagli alti costi di produzione, Volvo Trucks scommette che le cose cambieranno seguendo la scia degli investimenti lasciati dalle altre industrie.

“Crediamo che otterremo idrogeno verde a basso costo – continua il cto – perché altri settori ne dipenderanno molto. Pensiamo all’acciaio, ai prodotti chimici o all’aviazione. A lungo termine, la nostra stima è che meno del 10% dell’idrogeno verde sarà utilizzato per il trasporto. Quindi faremo tesoro dei grandi investimenti in tutto il mondo”.

La mancanza di stazioni di rifornimento non sarebbe perciò una preoccupazione. Il Gruppo, tra l’altro, sta collaborando con Daimler Trucks in una joint venture chiamata “cellcentric”, che dal 2025 fornirà celle a combustibile a entrambi i costruttori, anche se in competizione fra loro per le vendite di camion.

Portare avanti in parallelo tre tecnologie diverse, con i relativi costi, sarà una chiave vincente? Non occorreranno molti anni per capirlo.