Anche il Giappone si garantisce accesso agli incentivi messi sul piatto dall’amministrazione Biden con l’Inflation Reduction Act. Lo fa siglando un accordo con gli Stati Uniti che consolida il rapporto tra i due Paesi sulla fornitura di materiali per la produzione di batterie.

In questo modo, anche le auto elettriche dei Costruttori nipponici potranno usufruire dei 7.500 dollari di bonus all'acquisto. L’accordo stabilisce che i due Paesi cancellino ogni tipo di restrizione sull’esportazione reciproca di materiali chiave come litio, nichel, cobalto, grafite e manganese.

Addio Cina

L’intento comune di USA e Giappone è quello di ridurre la dipendenza dalla Cina, che monopolizza il mercato delle batterie sia per quanto riguarda le fasi estrattive sia per quanto riguarda la produzione di prodotti finiti.

Il ministro dell’Economia giapponese Yasutoshi Nishimura dichiara: “Con il forte aumento della richiesta di batterie per auto elettriche che caratterizzerà i prossimi anni, garantirsi una fornitura solida di materie prime è essenziale per mantenere alta la competitività di un Paese”. 

2022 Ford F-150 Lightning di ricarica

Ford F-150 Lightning in carica

Fronte comune per la transizione

L’accordo, come detto, dovrebbe consentire alle auto elettriche le cui batterie sono prodotte con materie prime estratte e lavorate in Giappone di accedere al tax credit statunitense, ma la questione dipenderà anche dalle linee guida che il dipartimento del Tesoro americano si prepara a pubblicare. In più, i Paesi si aggiorneranno ogni due anni.

Commenta anche Katherine Tai, dell’U.S. Trade Representative, l’organizzazione statunitense responsabile delle politiche commerciali del Paese: “Il Giappone è uno dei nostri partner commerciali più preziosi e questo accordo consolida le nostre relazioni. Gli Stati Uniti devono continuare a lavorare con i propri alleati commerciali per rafforzare la catena di approvvigionamento di materiali critici per affrontare al massimo la transizione ecologica”.