Con la crescita dell’auto elettrica, le Case hanno la grande opportunità di lanciarsi nel mondo della ricarica e dell’energia. Anche perché, per loro stessa ammissione, l’obiettivo di tutte (o quasi) è quello di trasformarsi da costruttori di mezzi di trasporto a società di servizi legati alla mobilità.

Questa fase di transizione mette in luce una serie di nuove tendenze che stanno trasformando il mondo della ricarica come lo conosciamo oggi. Secondo BloombergNEF, che ha analizzato i dati in dettaglio, siamo di fronte all’alba di una nuova era. Vediamo perché.

L’interazione auto-rete

La prima cosa su cui tutti stanno lavorando è la ricarica bidirezionale. Il fatto è che, con l’aumentare delle auto elettriche in circolazione, aumenteranno i consumi di elettricità. E, con l’aumentare della quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili, sarà sempre più importante avere sistemi di accumulo.

In questo, le auto elettriche possono svolgere un ruolo importante. Possono ricaricarsi quando l’elettricità arriva dal Sole o dal vento e possono cedere quell’energia alla rete pubblica quando ci sono picchi di domanda.

Foto - Mobilize V2G di Renault a VivaTech

Il programma di sperimentazione Renault Mobilize sul Vehicle to Grid

Tra le Case che testano questi sistemi c’è Tesla, che (per ora) usa i sistemi stazionari di accumulo Powerwall, ma che in futuro potrebbe estendere la sperimentazione alle sue auto (che introdurranno la ricarica bidirezionale entro il 2025). L’iniziativa, attiva in California e Texas, ma a breve estesa anche al nordest degli USA, consente oltretutto ai partecipanti di guadagnare fino all'equivalente di 1.000 euro all’anno.

Anche Volkswagen lavora a un’iniziativa simile. Lo fa con Elli, divisione del gruppo che inizierà a scambiare elettricità in Germania.

Le stazioni per i camion

Con la diffusione della mobilità elettrica, arriveranno sempre più camion a zero emissioni. Per ora sono una rarità (nel mondo, Cina esclusa, se ne contano circa 6.500), ma BloombergNEF afferma che arriveranno a 12 milioni di unità entro il 2040. Quindi si deve pensare anche a come ricaricarli.

Foto nuove di Tesla Semi

Un Tesla Semi in ricarica presso un Megacharger

Di nuovo, Tesla fa un po’ da apripista, con il suo Semi e i suoi Megacharger. Ma tanti altri Costruttori si stanno attivando. E ci sono anche altre aziende nel campo della ricarica che stanno mostrando interesse. WattEV, per esempio, ha aperto la più grande stazione pubblica di ricarica per camion degli Stati Uniti. Ha 26 punti di ricarica e assorbirà 5 megawatt di energia dalla rete. Ma ci sono stazioni ubicate presso cantieri o sedi di grandi aziende che arrivano già a 25 megawatt: una quantità di energia pari a quella necessaria per alimentare una città intera.

La ricarica wireless

Se c’è una cosa che sembra certa è che l’auto elettrica del futuro si ricaricherà anche senza fili. A induzione, come un moderno smartphone. Il motivo per cui questa tecnologia suscita tanto interesse è intuibile: la ricarica a induzione è più semplice: non ci sono cavi da connettere o sportellini da aprire. Niente di niente. Ci si parcheggia correttamente sopra una piastra annegata nel terreno e via. Come sull'autostrada Bre-Be-Mi, in Italia.

Hyundai Kona Electric with WiTricity wireless charging system

La ricarica a induzione messa a punto da Hyundai e WiTricity

Al momento, i dispositivi esistenti hanno un’efficienza migliorabile e la ricarica rapida resta un obiettivo da raggiungere (però Volkswagen dice di essere arrivata già a 300 kW). Ma i progressi non mancano e la SAE ha addirittura già stabilito degli standard. Tra le Case che la stanno sperimentando ci sono Hyundai, Volkswagen e, da pochissimo, Tesla. Elon Musk e soci, infatti, hanno appena acquistato una startup tedesca che di questo si occupa.

Il battery swap

C’è una cosa, infine, che in Cina è già realtà e al di fuori dei confini del Paese del Dragone deve ancora diffondersi. È il battery swap, ovvero il cambio al volo della batteria. NIO, in questo senso, è leader indiscusso. Ha aperto più di 1.000 stazioni in Cina e ha iniziato a inaugurarle anche in Europa.

NIO Battery Swap

Una stazione di Battery Swap di NIO

Per ora la Casa di Shanghai è sola o quasi nel perseguire questa tecnologia, alla quale hanno da poco iniziato a lavorare altri brand cinesi. Ma non è detto che altri Costruttori non possano provare a sviluppare sistemi analoghi.