Quale sarà il futuro dell'idrogeno nel mondo? Fino a poco tempo fa, qualcuno pensava che potesse diventare, nel corso del prossimo decennio, il nuovo carburante globale, con l'obiettivo principale di sostituire il carbone nelle fabbriche e la "benzina" nelle auto (o il gasolio nei camion).
Nonostante molti produttori di veicoli lo stiano ancora ampiamente testando in progetti pilota, che presto potrebbero vedere ufficialmente la luce, la IEA (International Energy Agency) nel suo ultimo report ha spiegato che la situazione è tutt'altro che rosea.
Come va
Nel report di oltre 170 pagine, l'Agenzia Internazionale per l'Energia ha dichiarato apertamente che se i Governi del mondo non decideranno di destinare una cospicua parte di investimenti a questa nuova tecnologia, il tutto potrebbe naufragare definitivamente nel giro di pochi anni.
Per capire meglio la questione, la prima cosa da fare è sicuramente analizzare a che punto sia oggi lo sviluppo dell'idrogeno nel mondo, una questione che abbiamo affrontata pochi mesi fa in un approfondimento dedicato e che nel frattempo non è cambiata.
Attualmente, su tutto il Pianeta, sono installati impianti che, insieme, possono generare una capacità annua di poco superiore a 1,7 milioni di tonnellate, la maggior parte della quale in Cina (circa il 40%), seguita dalla Corea e dall'Europa.
Si tratta di numeri piuttosto bassi, che appaiono ancora inferiori se letti includendo solo l'idrogeno verde, la cui capacità produttiva globale in termini di tonnellaggio nel 2022 è stata pari 1 Mt p.a. (1/3 del totale). Anche in questo caso, la maggior parte è stata prodotta sempre in Cina (circa il 35% del volume).
L'uso dell'idrogeno nel mondo nel 2023 per Continente - fonte IEA
Queste premesse sono necessarie per intendere al meglio i dati pubblicati dalla IEA. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, infatti, il numero di progetti di impianti produttivi di idrogeno a basse emissioni di carbonio (verde o rosa) continua a espandersi rapidamente, con oltre 40 Paesi in tutto il mondo che hanno stabilito fino a oggi strategie nazionali per la produzione di questo nuovo carburante.
Nonostante questo però, come dimostrato anche dai numeri citati sopra, la capacità installata e i volumi produttivi continuano a rimanere piuttosto bassi. Per l'Agenzia il problema principale di questo decollo poco convinto sarebbe da ricercare negli scarsi sostegni economici stanziati dai Governi.
La crescita del numero di stazioni di rifornimento a idrogeno per veicoli - fonte IEA
Priorità alle rinnovabili
I motivi di questa particolare strategia globale, che come detto potrebbe far naufragare a tutti gli effetti il progetto "idrogeno", sono sicuramente molti e variabili da Paese a Paese.
Un comune denominatore tra tutti potrebbe essere, probabilmente, il voler investire prima di tutto sulle energie rinnovabili, qualcosa che già molti Governi stanno facendo e sicuramente fondamentale per un'ipotetica grande produzione di idrogeno verde.
C'è poi un'altra questione importante: la crisi energetica dalla quale stiamo ancora cercando di uscire. Sullo sfondo di un periodo così difficile, caratterizzato da un'inflazione ai massimi storici e da frequenti interruzioni nella catena di approvvigionamento dei chip, il costo degli impianti produttivi di idrogeno sta costantemente crescendo, minacciandone la redditività a lungo termine.
La stessa IEA fa notare che questa confluenza di fattori potrebbe diventare a breve particolarmente dannosa per un'industria che, già di per sé, sta affrontando costi iniziali molto elevati.
I progetti dei futuri impianti di produzione di idrogeno nel mondo al 2023
La richiesta c'è, ma non verde
In base a quanto dichiarato dalla IEA, la richiesta di idrogeno nel mondo ha raggiunto nel 2022 le 95 milioni di tonnellate (un aumento di quasi il 3% rispetto al 2021). La crescita è stata registrata in tutti i continenti a eccezione dell'Europa, dove il forte aumento dei prezzi del gas naturale ha causato un rallentamento industriale di generose dimensioni.
Di questa nuova richiesta, quella di idrogeno specificatamente verde ha rappresento solo lo 0,6% del totale, con la produzione e l'uso dell'idrogeno non sostenibile (ricavato con energia a sua volta generata dal carbone) che hanno rilasciato nell'atmosfera circa 900 milioni di tonnellate di CO2 (stimate). In poche parole, il nuovo carburante, nonché combustibile è stato sì usato ma non nel modo corretto.
L'uso dell'idrogeno nel mondo nel 2023 per modalità di produzione - fonte IEA
Affinché la situazione si risolva nel minor tempo possibile, raggiungendo le stime degli ultimi mesi che parlano del triplo della produzione attuale entro il 2030 (420 GW), la IEA invita i Paesi a effettuare diversi passi decisivi per ridurre i rischi e migliorare la fattibilità economica dell'idrogeno verde.
Per esempio, l'Agenzia suggerisce di rivedere efficacemente l'erogazione dei finanziamenti, nonché un'azione concreta per eliminare definitivamente le barriere burocratiche di mercato, come le licenze e i permessi.