Il segreto del successo del Tesla Robotaxi sta nel software. Sarà adottando una tecnologia di guida autonoma sicura e affidabile che il nuovo veicolo elettrico della Casa americana potrà diffondersi e fare grandi numeri. Ed è per questo che Tesla sta lavorando duramente sul Full Self-Driving, che - ricordiamolo - è ancora in versione beta.
Però, evidentemente, c’è qualcuno che nel FSD ci crede. Questo qualcuno è Baidu, colosso cinese dell’informatica che, fra le altre cose, è anche la società più grande al mondo proprio nel servizio di taxi senza conducente. Il general manager di Baidu che guida la divisione dedicata alla guida autonoma – tale Xu Baoqiang – ha infatti affermato che avviare una collaborazione con Tesla potrebbe essere vantaggioso per entrambe le parti.
Il debutto in Cina si avvicina
Le parole di Baoqiang arrivano a poca distanza da quelle pronunciate dalle autorità del Paese del Dragone sulla possibilità di concedere a Tesla le autorizzazioni necessarie per avviare la sperimentazione del Robotaxi sulle sue strade e, più precisamente, a Shanghai.
La partnership sulla messa in servizio di veicoli a guida autonoma per servizi di hailing è data come probabile da molti analisti per via del fatto che Baidu e Tesla hanno già rapporti di lunga data. Tra i vari progetti che le legano c’è anche quello che consente a Tesla di utilizzare le mappe di Baidu per il funzionamento del Full Self-Driving in Cina.
Mercati a diverse velocità
Se in Cina la strada per il debutto del Robotaxi sembra in discesa, non si può dire lo stesso per quanto riguarda gli USA, che per Tesla restano il primo mercato al mondo.
Lars Moravy, vicepresidente della divisione “Ingegneria” di Tesla, ha affermato che in America ci sono alcuni Stati federati che hanno già varato leggi per regolamentare il servizio di taxi senza conducente, ma sono ancora acerbe e devono essere implementate.
"Dobbiamo parlare con le autorità, illustrare le nostre metodologie di sicurezza e spiegare i vantaggi della guida autonoma. In questo modo apriremo la strada a questa tecnologia e riusciremo a convincere anche quegli Stati in cui la guida autonoma non è ancora regolamentata".
Lo stesso dicasi per l’Europa.