Il prossimo settembre, al Salone internazionale dell’auto di Francoforte, sarà presentata ufficialmente la versione di serie della Volkswagen ID.3 la prima elettrica pensata per un mercato di massa, con un prezzo d’attacco inferiore ai 30.000 euro (qui i primi dettagli sulla commercializzazione).
Della ID.3 si iniziano ad avere sempre più informazioni, come quelle sulla capacità delle batterie, ma quello che invece non si conosce è quello che “c’è dietro”, e cioè un piano di investimenti multimiliardario destinato al rinnovamento degli impianti produttivi. Nel video vi raccontiamo quello che è il primo tassello di una strategia molto più grande, cioè la ristrutturazione dello stabilimento di Zwickau, che abbiamo visitato proprio nel pieno del processo di riconversione che lo porterà ad una staffetta storica: dalla produzione della Golf a quella della ID.3.
Zwickau: non solo I.D.3
Non è forse il più famoso tra gli stabilimenti Volkswagen ma quello di Zwickau, in Sassonia, è sicuramente tra i più strategici ed è destinato a rafforzare questa sua importanza negli anni futuri, visto che ciò che verrà attuato lì sarà poi replicato presso gli altri impianti. Fino ad oggi a Zwickau venivano prodotte annualmente 300.000 unità tra Golf e Golf Variant, per un totale di due linee di produzione e 8.000 dipendenti.
È già dal 2018 che però sono iniziati i lavori che porteranno lo stabilimento ad una riconversione finalizzata alla produzione di auto elettriche. Non solo la già citata ID.3, ma altri cinque modelli: altre due Volkswagen, due Audi e una Seat, tutti basati sulla nuova piattaforma modulare MEB.
Una sfida mai affrontata prima
All'impianto sono destinati 1,2 miliardi di euro (di 44 che il Gruppo Volkswagen investirà in totale) che si concretizzano con il coinvolgimento di cinquanta aziende esterne, l’utilizzo di 9.000 tonnellate d’acciaio e un’installazione di 1.500 nuovi robot. I dipendenti, invece, non diminuiranno: la grande iniezione di meccatronica sarà compensata con l’aumento delle auto prodotte, che saliranno a 330.000.
Probabilmente sarebbe stato più facile progettare da zero uno stabilimento piuttosto che aggiornarne uno che ha bisogno di mantenere lo stesso attuale livello produttivo. È quindi giocando sull’alternanza tra le due linee di produzione a pieno regime e sulla formazione del personale in eccesso che il processo viene portato avanti, fino al 2021, anno in cui da Zwickau usciranno solo elettriche.