Batterie più capienti, ricariche più veloci, maggiore densità energetica per ridurre pesi e ingombri. Quando si parla di auto elettrica, fino ad oggi, tutto sembra ruotare sempre intorno alla batteria agli ioni di litio e alle sue molteplici declinazioni. Un gruppo di ricercatori inglesi, invece, ha affrontato la questione da una prospettiva completamente diversa, concentrandosi esclusivamente sui supercondensatori.
I supercondensatori, come le batterie, sono in grado di accumulare e rilasciare energia, ma per farlo non sfruttano processi chimici. Inoltre, riescono a farlo quasi istantaneamente, hanno una vita media più lunga e sono anche più facili da smaltire (qui il nostro approfondimento sul riciclo delle batterie insieme all'Enea). Solo che riescono a immagazzinare una quantità di energia troppo piccola per poter essere usati in modo diffuso sulle auto elettriche. Fino ad oggi almeno.
Fino a 10.000 volte più efficienti
La scoperta dei ricercatori della University of Surrey, infatti, consiste in un materiale polimerico rivoluzionario, chiamato Polyaniline (abbreviato in PANI) che riesce a creare supercondensatori in grado di accumulare quantità di energia tra le 1.000 e le 10.000 volte superiori rispetto a quelli attualmente in commercio. Merito di un rivestimento poroso e multistrato che intrappola un numero enorme di elettroni in pochissimo spazio.
I ricercatori inglesi, che lavorano a questo progetto dal 2016 e che hanno recentemente brevettato questa tecnologia, hanno annunciato di aver trovato il modo di rendere questo processo anche stabile e replicabile. Avendo superato lo scoglio maggiore dei supercondensatori, che consiste nella ridotta capienza energetica, si aprono oggi nuovi scenari in cui proprio i supercondensatori potrebbero rappresentare un’alternativa vincente rispetto alle batterie. Anche se, come dimostra l'ultimo brevetto della super batteria di Tesla, anche per questa tipologia il miglioramento può essere straordinario.
L'uso nell’automotive
In realtà i super capacitor, detto all'inglese, sono già utilizzati sulle auto elettriche (Lamborghini crede fortemente in questa tecnologia) e hanno più di una funzione. Servono ad esempio per gestire meglio lo start&stop o per ottimizzare la frenata rigenerativa. Un domani non troppo lontano potrebbero però essere incaricati di fornire direttamente energia al motore elettrico.
Molte sono le Case che investono nei supercondensatori, Lamborghini come detto ma anche Volkswagen, Toyota e Geely, solo per citarne alcune. Bisognerà vedere però se con questa nuova scoperta cambierà anche il loro approccio.
Rivoluzione smartphone
Nell'attesa di capire come reagirà l'industria automobilistica alla scoperta, Ash Scott, professore della University of Surrey a capo del progetto, ha spiegato che questa tecnologia cambierà il modo di fare industria in innumerevoli campi, a partire da quello della telefonia, dei personal computer e degli elettrodomestici.
“La nostra tecnologia avrà la capacità di cambiare radicalmente il nostro stile di vita”, ha affermato Scott. Sarà un’esagerazione? Staremo a vedere. Ma immaginate cosa potrebbe significare ricaricare completamente uno smartphone o un portatile in una manciata di secondi…