È bagarre all’interno della maggioranza sugli incentivi al mondo dell’auto. L’atmosfera tra le principali forze di Governo, PD e Movimento 5 Stelle, si sta infatti tornando a surriscaldare nel giorno del termine degli emendamenti al decreto Rilancio, ossia le proposte di modifica del testo nel corso dell’iter parlamentare.

Oggetto del contendere l’ecobonus, che il testo rifinanzia già con 300 milioni di euro, e che esponenti del Partito Democratico hanno fatto sapere di voler estendere anche alle auto termiche meno inquinanti, come invocato nelle scorse settimane dalle Case auto. Chissà se e come il premier Conte riuscirà a disinnescare questa nuova mina.

La proposta del PD

“In Italia abbiamo bisogno subito di un incentivo statale per favorire l’acquisto di auto che riducano drasticamente le emissioni”, sottolinea il deputato Dem, Stefano Lepri, aggiungendo però che l’incentivo “può ampliare l’attuale ecobonus su auto ibride ed elettriche anche alle auto a motore termico più evolute”.

“Oltre all’ambiente”, osserva Lepri, “c’è infatti una decisiva questione industriale e occupazionale: non possiamo lasciare in una gravissima crisi il settore dell’automotive e la sua componentistica, essendo il settore più importante in campo manifatturiero e per servizi in Italia. Il PD sta dunque lavorando in queste ore in tal senso, per un emendamento al Decreto Rilancio”.

Il M5S: “Anacronistico”

Al PD hanno risposto immediatamente i colleghi di Governo del Movimento 5 Stelle, chiudendo la porta a qualsiasi estensione dell’ecobonus alle auto a combustione interna.

"Il 37% degli italiani, secondo un sondaggio di Greenpeace, vuole che si punti sulla mobilità sostenibile", replicano i deputati M5S delle commissioni Ambiente, Trasporti e Attività produttive, "una ragione in più per non puntare su forme di sostegno alle auto alimentate con carburanti fossili, che dovremo piuttosto lasciarci gradualmente alle spalle in favore di un trasporto pubblico efficiente e di veicoli per uso privato ecologici o a basse emissioni, come l'auto elettrica".

"Incentivare invece il ricorso alle auto più inquinanti è anacronistico", tagliano corto i pentastellati.

La doppia anima dei 5S

Anche nel Movimento comunque sembrerebbero esistere due anime distinte. Lo stesso ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, esponente di spicco dei 5S, aveva aperto in passato a un'estensione dell'ecobonus, attirando subito su di sé una pioggia di critiche da parte delle associazioni ambientaliste.

Dall'altra parte, invece, non si può non ricordare la proposta "shock" avanzata in passato dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, anche lui personalità di spicco pentastellata, che aveva ipotizzato addirittura in passato un bonus di 15.000 euro solo per le elettriche.