Diecimila ordini in Europa per la Zoe nel solo mese di maggio, nonostante l’ombra del Coronavirus. Un numero importante che fa riflettere da un lato sull’enorme potenziale dell’elettrico, e dall’altro rende merito al lavoro di Renault, la cui corsa alle emissioni zero ha radici molto profonde.

Un impegno che si snoda lungo tutta la catena del valore dell’auto e che vede una particolare attenzione alle batterie, di cui la Casa segue ogni passaggio. Dalla R&S alla fornitura, passando per il leasing, la riparazione e la cosiddetta second life, con pacchi batteria rivenduti già per gli utilizzi più disparati: accumuli stazionari, barche, veicoli refrigerati, retrofit e non solo. Insomma, una strategia a 360°, che abbiamo potuto approfondire con i manager del Gruppo.

Le piccole

Ma partiamo dal cuore del discorso: le auto. Dopo i successi della Zoe, spiega il direttore veicoli elettrici mondo di Renault, Gilles Normand, nei prossimi mesi sarà la volta della Twingo elettrica, pensata per chi non ha bisogno dei 395 km di autonomia della sorella più grande. In questo caso ci si ferma infatti a 190 km Wltp, che salgono però a 270 km nel contesto cittadino, da sempre il campo di battaglia per questo modello.

Fotogallery: Renault Twingo Z.E.

E per chi vuole entrare nel mondo a zero emissioni limitando al massimo l’investimento iniziale arriverà la Dacia Spring, di cui tanto abbiamo parlato nei mesi scorsi, che vuole essere l’elettrica meno costosa d’Europa con un obiettivo chiaro: replicare la rivoluzione che fu della Logan nell’allora nascente segmento delle “low-cost”.

Fotogallery: Dacia Spring concept 2020

L’ammiraglia con telaio ad hoc

Ma l’ambizione è anche quella di replicare i risultati della Zoe in un segmento più alto ed è per questo che la Casa ha iniziato a sviluppare con Nissan una nuova piattaforma dedicata all’elettrico, in un trend ormai sempre più diffuso. Per ora del progetto non si sa molto, ma si parla già di oltre 500 km di autonomia e ricarica rapida a 150 kW, sufficienti a garantire 150 km di autonomia in 15 minuti. E chissà se ci sarà qualche parentela con la Morphoz che abbiamo toccato con mano nei mesi scorsi.

Concetto Renault Morphoz

Un'altra anti Tesla? Non esattamente, precisa Normand: “Siamo complementari come offerta rispetto a loro, ci troveremo in concorrenza indiretta” ma in ogni caso “condividiamo la loro visione sulle tendenze future”.

Sharing e incentivi

Affrontato nel corso della conferenza stampa “virtuale” anche il tema dello sharing di auto elettriche, che vede Renault già leader in Europa - con 11.000 vetture condivise - e in Italia, con 1.200 Zoe tra cui le 280 di TPer a Bologna e le 110 di E-Vai in Lombardia.

E ancora, si è parlato anche dell’importanza degli incentivi, un tema particolarmente dibattuto in questo momento, in Italia e in Europa.

“Quanto sono importanti gli incentivi oggi? Sono determinanti”, osserva Gabriella Favuzza, capo veicoli elettrici e relazioni istituzionali di Renault Italia, “in un mercato agli albori come quello elettrico tutte le forze dovrebbero essere messe in campo per favorire la transizione energetica, lo si può vedere anche in quelle Regioni dove sono presenti anche gli incentivi locali cumulabili”.

Importanti però sono secondo Favuzza anche le cosiddette agevolazioni soft, che però andrebbero “armonizzate sul territorio”.

Novità in arrivo (anche per le batterie)

La stessa manager ha anticipato poi l’arrivo in Italia entro fine anno di ZE Pass, che consentirà ai clienti Renault di poter pagare le ricariche direttamente attraverso l’app My Renault “senza la necessità di portare sempre con sé decine di carte”.

E infine, novità in arrivo riguardano anche il noleggio delle batterie. Favuzza ha spiegato infatti che si sta finalizzando il processo che consentirà a tutti i clienti che oggi posseggono una Renault con batteria a noleggio di poter riscattare la batteria e acquistarla, eliminando il canone di noleggio. “A breve”, ha concluso, “sarà operativo il processo definitivo attraverso le concessionarie o contattando un numero verde”.