Inarrestabile Tesla. Non solo perché in Borsa le azioni continuano a volare (solo ieri l’azienda ha stabilito un nuovo record e ha guadagnato in un giorno 30 miliardi di dollari di capitalizzazione, che equivalgono a poco meno di FCA e Ford messe insieme), ma anche per l’inarrestabile e poliedrica attività che anima Elon Musk e soci.

Dai volumi di vendita alla costruzione di nuovi siti produttivi, passando per l’imminente e profonda ristrutturazione di tutto il software dell’Autopilot (di cui abbiamo analizzato nei giorni scorsi il funzionamento), sono davvero tanti i fronti in cui l’azienda continua a evolvere.

Consegne record anche durante il lockdown

Partiamo proprio dal dato alla base dell’attività di una Casa automobilistica: quello della produzione e della consegna di automobili. Ecco, Tesla, per il secondo trimestre consecutivo, ha conseguito risultati migliori di quelli previsti dagli analisti.

Con 90.000 vetture consegnate durante il lockdown (80.050 delle quali tra model Y e Model 3), la Casa è stata l’unica a non subire eccessivi rallentamenti. E per l'Italia ora arriva anche (finalmente) lo store a Roma.

Merito del fatto che molti clienti acquistano online e si fanno recapitare l’auto direttamente a casa (qui abbiamo visto come arriva l'auto). Proprio questo ha dato un vantaggio competitivo che ha permesso addirittura di crescere del 9% a livello globale.

Negli Stati Uniti, dove la Casa ha una base più solida, la crescita è stata comunque pari al 2,5%. E non si deve dimenticare che la fabbrica di Fremont sia stata chiusa per la maggior parte del periodo aprile-maggio-giugno. Con la pandemia in regresso, si pensa che non solo Tesla possa rispettare le 500.000 vendite ipotizzate a gennaio per questo 2020, ma che riesca addirittura a superarle.

tesla fremont factory aerial

Niente batterie in Germania

Intanto, prosegue anche l’espansione industriale, che vede il brand impegnato anche in Europa. I lavori per avviare la costruzione della fabbrica di Berlino vanno avanti, non senza qualche problema a dire il vero. Il progetto è stato ridimensionato e non prevede più il blocco dedicato alla produzione di batterie e di componenti plastiche (che siano dirottate in Inghilterra?).

La modifica è stata dettata dal fatto che la zona soffre di scarsità di acqua e che la fabbrica, così come intesa inizialmente, avrebbe avuto un fabbisogno eccessivo. Alcune associazioni locali avevano sollevato il problema di fronte alle autorità, che continuano a dirsi favorevoli all’arrivo della Casa americana ma che non hanno ancora rilasciato tutte le autorizzazioni.

Musk, quindi, ha preferito fare un mezzo passo indietro, garantendosi comunque un impianto dal quale usciranno 100.000 Model Y e Model 3 (oltre che altri futuri modelli) ogni anno.

Tesla Model Y Performance LR AWD - 3,5 secondi

Un Autopilot nuovo di zecca

Questioni commerciali e burocratiche a parte, Tesla prosegue a grandi passi anche sul prodotto in senso stretto. Non tanto con nuovi modelli (Musk ha detto che per qualche anno la gamma resterà questa), ma con innovazioni tecnologiche di sostanza, dalla tanto declamata batteria da un milione di km, , alla guida autonoma sempre più raffinata.

Già: l’Autopilot è sempre stato motivo di grande vanto e vantaggio competitivo per Tesla, ma è prossimo a ricevere un consistente miglioramento. Su Twitter, il canale di comunicazione prediletto di Elon (nel bene e nel male), il boss di Tesla ha detto senza troppi giri di parole che prossimamente – ci vorranno ancora dai 2 ai 4 mesi al massimo – le auto riceveranno un aggiornamento OTA che introdurrà numerose implementazioni.

Una rete neuronale più efficiente

La rete neuronale su cui si basa il sistema di intelligenza artificiale dedicato alla guida autonoma è stata completamente riscritta per essere più snella ed efficiente e per arrivare ad analizzare più variabili in meno tempo.

Non sarà ancora la versione dedicata ai robotaxi che furono annunciati tempo fa e di cui si attende l’entrata in servizio, ma di un software dalle funzioni inedite di cui si stanno ora mettendo a punto le modalità di funzionamento.

Si sta testando infatti quale sia il modo migliore di farle interagire con il conducente, in modo che non siano eccessivamente invasive e che rendano effettivamente la guida più confortevole.