La piattaforma skateboard della Model S è stato senza dubbio uno dei fattori chiave per il successo di Tesla. La prima vettura della Casa di Palo Alto, la Roadster, nasceva su un pianale tradizionale, progettato per vetture con motore termico, e fu semplicemente adattata. Ma Elon Musk capì subito che un progetto nato da zero solo per alimentazioni a zero emissioni avrebbe fatto la differenza. E così fu.

La piattaforma skateboard ha permesso di alloggiare le batterie molto in basso, migliorando la dinamica del veicolo e anche l’abitabilità e molti altri costruttori, sulla scia di Tesla, hanno progettato soluzioni simili. Oggi anche un colosso come Volkswagen non ha dubbi sulla necessità di usare piattaforme dedicate per le auto elettriche.

Un nuovo corso

Ma restando nel perimetro delle piattaforme ad hoc Tesla vuole cambiare ancora e la famosa base usata fino ad ora sembra destinata ad andare in pensione. Questo perché con l’arrivo delle nuove batterie 4680, che sono inserite all’interno di un alloggiamento che ha anche una funzione strutturale, la piattaforma sarà diversa.

Tesla Model 3 batterie

Lo stesso Musk, durante il Battery Day, ha ammesso che in un certo senso la piattaforma sta diventando obsoleta. Ora, in risposta a una domanda specifica nel corso dell'ultima conference call con gli analisti, ha precisato che "non accadrà che le vetture attuali perderanno valore" ma "una nuova piattaforma arriverà e avrà dei vantaggi".

Tuttavia, come riporta il sito Teslarati, ha aggiunto anche che "costerà di più e peserà di più. È quindi necessario affinare il progetto per renderlo commercializzabile".

Un'idea "dal cielo"

Musk ha spiegato che la scelta di un pacco batterie con funzione strutturale rappresenta l’evoluzione naturale della piattaforma esistente. “È come sugli aerei o sui razzi spaziali – ha detto – in passato avevano serbatoi separati, ma con il tempo si è scoperto che integrarli al resto della struttura dava dei vantaggi”.

Tesla farà altrettanto. E per abbassare i costi cercherà di produrre auto come si fa con i modellini in scala. Con fusioni di pezzi sempre più grandi (da qui le Giga Press prodotte dall'italiana Idra) che permettano di mantenere alta la qualità velocizzando i processi costruttivi e riducendo i costi. Questo è quello che accadrà: resta da capire quanto tempo ci vuole ancora.