Le batterie, come ci stanchiamo mai di evidenziare, stanno assumendo un ruolo sempre più strategico, tanto sotto il profilo industriale che quello geopolitico. E anche oggi le novità meritevoli di grande attenzione non mancano. In Giappone, Paese che detiene il record di brevetti sul tema, si cerca infatti di affermare un ruolo di maggiore spessore anche a livello di produzione con un rafforzamento della joint venture tra Toyota e Panasonic.

In Corea, invece, continua la delicatissima "guerra" LG Chem contro SK Innovation. La decisione della International Trade Commission americana doveva arrivare a inizio ottobre ma è stata rinviata al 10 dicembre. In base a quella, si scoprirà se la stessa SK potrà continuare ad operare e in che termini negli Stati Uniti. Ma andiamo con ordine.

Cina nel mirino

Toyota e Panasonic già collaborano con la joint venture Prime Planet Energy and Solutions (nata ad aprile), che forte della politica Toyota sull’ibridazione di tutta la gamma è la più grande società al mondo nella fornitura di batterie per veicoli ibridi.

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Ma la Prime Planet detiene solo il 3% del mercato di celle per trazione esclusivamente elettrica, mentre la cinese CATL supera il 20%. Come raggiungerla? La joint venture, anche in funzione dei piani Toyota sull'auto elettrica e sulle batterie allo stato solido, punta a rendere la progettazione e la produzione fino a 10 volte più efficiente attraverso una serie di iniziative.

  • Standardizzazione dei progetti
  • Maggior coinvolgimento nell’approvvigionamento delle materie prime
  • Sviluppo di nuove tecnologie
  • Realizzazione di batterie a sezione rettangolare anziché cilindrica per risparmiare spazio

Lotta intestina in Corea

Se il Giappone guarda al futuro con ottimismo, in Corea continua il contenzioso tra LG Chem e SK Innovation. In sintesi, la prima ha denunciato la seconda per presunte violazioni di leggi commerciali statunitensi. LG Chem si è rivolta alla International Trade Commission per proibire a SK Innovation di produrre ed esportare batterie e altre componenti fondamentali.

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La decisione tarda ad arrivare: la commissione si esprimerà a inizio dicembre ma sta allungando i tempi anche consapevole delle conseguenze del pronunciamento. Fermare SK Innovation, infatti, potrebbe causare ritardi nella produzione di auto elettriche di marchi come Ford e Volkswagen, con ripercussioni negative sull’economia statunitense ma più in generale sul comparto EV. Un rischio su cui le stesse Case coinvolte hanno chiesto di puntare l'attenzione. Occhi puntati quindi su cosa potrà succedere.