La Norvegia, complici i consistenti aiuti statali, è stata una delle prime nazioni a vivere la diffusione delle auto elettriche su larga scala. Il Paese scandinavo, che ha fissato il 2025 come limite alla vendita delle vetture termiche, oggi si rende protagonista di un’altra operazione a tema mobilità zero emissioni.
Grazie all’alleanza tra il colosso petrolifero locale Equinor (già Statoil), Panasonic e il produttore di alluminio ed energia rinnovabile Norsk Hydro, infatti, potrebbe ospitare presto anche una nuova fabbrica per la produzione di batterie agli ioni di litio. L'ennesimo segnale di una major oil che si sta muovendo in ottica transizione energetica, come Total, BP o Shell.
Lo zampino di Tesla
Secondo l’accordo appena firmato dalle tre aziende, la produzione si baserà sulle tecnologie sviluppate da Panasonic e si concentrerà sulla produzione di batterie sia per le auto elettriche che per utilizzi stazionari destinate al mercato europeo.
Riguardo a questo, un portavoce di Panasonic si è sbilanciato affermando che dallo stabilimento potrebbero uscire anche le celle che saranno utilizzate sulle Tesla prodotte dalla Gigafactory Berlino. L’operazione sarebbe perfettamente in linea con il rafforzamento del legame tra la big giapponese e la Casa di Elon Musk, che intanto hanno trovato pure un'intesa per ampliare lo stabilimento in Nevada.
Si parte dal 2021
Tornando al progetto tra Panasonic, Equinor e Norsk Hydro, stando ad Arvid Moss, a capo del dipartimento energetico di quest'ultima, la volontà è quella di cogliere le opportunità che il settore offrirà nei prossimi anni, quando, stando alle stime, la richiesta di batterie crescerà con vigore spinta dalla sempre maggiore diffusione delle auto elettriche.
Le tre aziende hanno intenzione di presentare l’iniziativa nei prossimi mesi ai costruttori europei e alle autorità norvegesi. Secondo le previsioni degli attori in campo, l'iniziativa dovrebbe raccogliere i primi investimenti già a partire dalla metà del prossimo anno e, da lì in avanti, il progetto entrerà in una fase più operativa.