Herbert Diess ne è certo: l’auto a idrogeno non ha futuro. Lo dice su Twitter, social sul quale ha esordito da poco seguendo – per sua stessa ammissione – le orme di Elon Musk. E su cui, nello stesso tweet, tesse le lodi delle richieste dell'Acea in cui si spinge affinché l'Europa arrivi ad installare 3 milioni di colonnine entro il 2029.

Ebbene, il ceo di Volkswagen ha detto la sua sul futuro del fuel cell: “I politici devono accettare la scienza: l’idrogeno green è necessario per la produzione dell’acciaio, in chimica e per l’industria aeronautica. Non può essere usato per le auto. È troppo costoso, inefficiente, lento e difficile da diffondere e trasportare. Tutto sommato: non vedo auto a idrogeno all'orizzonte”. Parole a dir poco pesanti.

Opinioni contrarie

Questo il Diess-pensiero sull’idrogeno. Una presa di posizione forte, che a ben vedere è coerente con la strategia Volkswagen, Casa che più di altre sta spingendo forte sull’elettrico a batteria con la ID.3, la ID.4 e tutti i prossimi modelli a zero emissioni in arrivo. Il tema è caldo, e lo abbiamo anche affrontato durante gli Electric Days Digital 2021, in un approfondimento dedicato.

 

Ma se a Wolfsburg si è deciso di puntare su un certo tipo di transizione energetica, altre Case sembrano avere fiducia nell’idrogeno per autotrazione. Stiamo parlando di Toyota, ad esempio, che ha recentemente mostrato la seconda generazione della Mirai. O di Hyundai, che con la Nexo propone un crossover di medie dimensioni proprio a fuel cell.

Toyota Mirai

Su cosa punta l'idrogeno

In Oriente l’idrogeno è ben visto proprio da quelle istituzioni che Diess tira in causa nel suo tweet. In Giappone, ad esempio, il governo ha stanziato ingenti fondi con l’obiettivo di arrivare ad avere 900 distributori attivi entro il 2030.

Più in generale, le Case vedono nell’idrogeno una forma alternativa di mobilità a zero emissioni che può contare su due vantaggi principali:

  • Velocità di rifornimento, visto che già oggi per un pieno di idrogeno un’auto non impiega più di 5 minuti.
  • Batteria di piccole dimensioni, poiché essendo alimentata da energia che l’auto genera in marcia attraverso le celle a combustibile non è necessario che ne immagazzini grandi quantità, con risparmi di peso e di costi. E con vantaggi anche in termini di autonomia, generalmente maggiore rispetto ad un elettrica tradizionale.

L'approfondimento agli EDD