L’Europa si muove sempre di più per essere il fulcro della transizione energetica e sono tante anche le realtà estere che vogliono venire nel Vecchio Continente per cogliere le opportunità che questa parte di mondo offre. Tesla, con la Gigafactory Berlino, è forse l’esempio più noto, ma c’è anche LG Chem, tanto per fare un altro esempio, che si prepara ad avviare i lavori per una fabbrica di batterie in Europa.

Tra le aziende che puntano a conquistare una posizione di primo piano sui nostri mercati c'è anche Nidec. L'azienda nipponica aveva annunciato di aver stanziato più di 1,5 miliardi di euro (spalmati su 10 anni) per costruire un enorme sito industriale in Serbia dove verranno prodotti motori per le auto elettriche. Oggi scende più nel dettaglio dell'iniziativa, che parte subito dopo i 230 milioni di euro appena spesi per acquistare una divisione strategica per lo sviluppo di nuovi motori elettrici dalla Mitsubishi Heavy Industries.

Fino a 10.000 posti di lavoro

Nidec, che ha già annunciato anche una joint venture con Stellantis, è nota per prodotti di grande precisione derivati dalle competenze maturate pure nel campo dei dispositivi mobili, che permetteranno di creare motori super efficienti. Nasceranno, appunto, anche in Serbia.

La produzione sarà situata a Novi Sad, nel nord della Paese, a partire dal 2022. Dal prossimo anno la nuova fabbrica aprirà ufficialmente i battenti, impiegando inizialmente 1.200 persone. “A pieno regime potremmo arrivare ad assumere anche 10.000 lavoratori", ha dichiarato Jun Seki, Coo dell’azienda.

Motore elettrico Nidec

Grandi ambizioni

Una volta che i piani di espansione di Nidec saranno completati, l’azienda giapponese punterà a conquistare un terzo del mercato dei motori elettrici super efficienti. Un obiettivo ambizioso, se si pensa che le previsioni dicono che nei prossimi 10 anni la domanda di motori sarà dieci volte più grande di adesso.

È anche vero che Nidec può contare già su collaborazioni illustri. Oltre alla partnership con Stellantis, infatti, fornisce motori al gruppo cinese GAC. Ma deve guardarsi anche dalla concorrenza agguerrita di player di primissimo ordine come la tedesca Bosch e la nipponica BluE Nexus, che orbita nella galassia di Toyota.