Stellantis ha presentato la propria tecnologia a idrogeno fuel cell. Lo schema ha un’origine nota, fu portato in dote da Opel al momento del divorzio con GM e del conseguente ingresso all’interno dell’universo PSA. Ora quella tecnologia trova la sua prima applicazione e, a differenza di quanto proposto da altre Case come Toyota o Hyundai, debutta sui mezzi commerciali. Per questo motivo ha delle caratteristiche proprie.

Il sistema fuel cell di Stellantis, infatti, adotta delle celle a combustibile più piccole di quelle adottate da altri concorrenti, ma sfrutta anche una batteria più grande. In questo modo può dare energia al motore elettrico per muovere le ruote sia attraverso il pacco fuel cell che attraverso l’accumulatore.

I vantaggi

La soluzione adottata da Stellantis garantisce i vantaggi legati all’adozione dell'idrogeno, come le elevate autonomie e la velocità di rifornimento, ma a questo aggiunge anche la possibilità di adottare un’architettura multi-energy.

Il sistema è stato progettato per adattarsi alle necessità di carico e portata dei furgoni su cui debutta. Al centro del pianale ospita tre bombole che hanno una capienza complessiva di 4,4 kg di idrogeno, stoccato a 700 bar.

Nel cofano anteriore invece si trovano le celle a combustibile, con una potenza di 45 kW. Sempre all’anteriore si trovano gli organi ausiliari e la centralina mentre sotto i sedili dei passeggeri è stata piazzata la batteria: un accumulatore da 10,5 kWh che eroga fino a 90 kW.

  • Bombole: 4,4 kg di idrogeno a 700 bar
  • Batteria: 10,5 kWh con tecnologia plug-in

Praticamente plug-in

Il sistema a basse velocità sfrutta la batteria per far partire il mezzo. Durante le normali fasi di marcia, invece, è l'idrogeno stoccato nelle bombole a dare energia. E poi, quando si ha necessità della massima accelerazione, celle a combustibile e batteria concorrono in parallelo per prestazioni più brillanti.

Sui furgoni di Stellantis, inoltre, sul lato sinistro, all'altezza del passaruota anteriore, è presente anche uno sportellino per la ricarica della batteria alle colonnine. Nella parte posteriore della fiancata, invece, c'è il bocchettone per l'idrogeno, che in soli 4 minuti riempie completamente le bombole e garantisce così fino a 400 km di autonomia.

Via da Francia e Germania

Lo schema propulsivo a idrogeno debutterà sui commerciali di Peugeot, Citroen e Opel (maggiori informazioni sui modelli su Omnifurgone.it) con consegne entro la fine del 2021, ma più avanti la tecnologia fuel cell sarà applicata anche ai furgoni di altri marchi del gruppo.

Tutto dipenderà dallo sviluppo dell’infrastruttura sui vari mercati. E se prenderà piede in Europa come in alcuni paesi orientali, Giappone in testa, non si esclude che questa tecnologia possa essere utilizzata un giorno anche sulle automobili.

Fotogallery: Stellantis: come funziona il sistema fuel cell