Cupra è partita due anni fa. E corre. Da marchio per le versioni ad alte prestazioni dei modelli Seat è diventata un brand a sé, prima con la Formentor e ora con la Born, elettrica pura basata sulla piattaforma MEB che a ben guardare rappresenta il primo esempio di hot hatch a zero emissioni.

Ed è solo l’inizio, perché Cupra amplierà la gamma con altre due elettriche in arrivo nei prossimi anni. Si tratta della Tavascan, cugina tutto pepe della Volkswagen ID.4, attesa per il 2024, e della "piccola", che sarà la parente della ID.1 (o ID.2) e che dovrebbe arrivare nel 2025. Già, una citycar elettrica sportiva: nessuno lo aveva ancora detto, ma oggi è stato Wayne Griffiths in persona, Ceo di Seat e Cupra, a scoprire le carte.

Un posizionamento preciso

Partiamo proprio da questa Segmento A appena annunciata per spiegare lo spirito di Cupra. Anzi, partiamo da quella che attualmente viene indicata come VW ID.1: sarà l’erede a zero emissioni della up! e nascerà sulla versione A0 della piattaforma MEB. Dal modello deriveranno anche la variante Seat e quella Skoda (eredi di Mii e Citigo). Oggi, lo dice Wayne Griffiths, ci sarà anche un piccola Cupra. Sarà elettrica, accessibile e sportiva.

Ecco, proprio su questi pilastri si basa la strategia del brand. Nel mondo delle zero emissioni non esistono ancora vetture votate espressamente alle prestazioni dal prezzo accessibile. Si tratta di un concetto ancora inesplorato. Perché fino ad oggi si sono viste auto a batteria molto veloci ma anche molto costose, o elettriche concepite per fare numeri, magari anche prestanti, ma senza una vera e propria vocazione alla sportività.

CUPRA Nato 2021

A caccia di nuovi clienti

“Per capire Cupra bisogna guardare la genesi della Born – dice ancora Griffiths – Inizialmente era stata presentata come una concept Seat, ma poi abbiamo capito che incarnava meglio i valori di Cupra: puntava sulle emozioni forti e su un design aggressivo. Se Seat si posiziona sotto Volkswagen, Cupra si trova un gradino sopra e una vettura come la Born era giusto che si posizionasse sopra la ID.3 (che dal canto suo sta facendo le prove per diventare cattiva)”.

“Le auto elettriche hanno il vantaggio di avere un’accelerazione consistente – continua Griffiths – quindi per far combaciare i valori di Cupra con quelli della sostenibilità dobbiamo lavorare sul telaio, sullo sterzo e sul design”. Questo permetterà di conquistare nuovi clienti, attratti da un concetto nuovo di auto elettrica.

Saranno giovani, e saranno attratti dalla propensione alle prestazioni, indipendentemente dalle alimentazioni. “Il nostro marchio non vuole piacere a tutti, vuole far innamorare una parte degli automobilisti”, spiega Griffiths, rimarcando che per quanto i modelli del brand sfruttino tecnologie comuni al gruppo Volkswagen, siano del tutto diversi e distinti da quanto mostrano gli altri marchi.

Fotogallery: CUPRA Born 2021